Avere una famiglia a carico comporta una serie di responsabilità e spese che, in determinati momenti, potrebbe risultare complicato sostenere. Per questo motivo, lo Stato mette a disposizione delle famiglie italiane diverse agevolazioni e bonus. L’Assegno Unico e Universale è il più popolare, in quanto comprende un’ampia fetta della popolazione, ma vi sono altri sostegni che riguardano situazioni e momenti della vita diversi. Dalla nascita di un figlio alle agevolazioni in caso di separazione o decesso di un membro del nucleo familiare. Il Mio Bonus ti offre una guida completa di tutti i bonus che le famiglie possono richiedere.
Indice
Assegno Unico e Universale
Per le famiglie con figli a carico esiste un contributo economico che varia a seconda del valore ISEE. Si tratta di un assegno rivolto a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dal reddito, dalla numerosità del nucleo e dall’occupazione dei genitori.
L’importo varia secondo l’ISEE familiare e l’età dei figli, ma può andare dai 175 euro ai 25 euro mensili, più eventuali maggiorazioni.
Questo Assegno è stato introdotto il 1° gennaio 2022 con l’obiettivo di assorbire altri Bonus a sostegno della famiglia. Tra questi che sono stati eliminati e integrati al suo interno troviamo:
- Bonus Mamma Domani, detto anche Premio alla Nascita;
- Bonus Bebè, detto anche Assegno di Natalità;
- Assegni al Nucleo Familiare (ANF);
- Bonus Terzo Figlio;
- detrazioni sui figli a carico.
Agevolazioni per nascita o adozione di un figlio
Oltre all’Assegno unico per figli, vi sono diverse agevolazioni che accompagnano uno dei momenti più felici nella vita familiare. Rientrano all’interno della categoria Bonus gravidanza e si rivolgono a diverse categorie di mamme in attesa.
Infatti, in caso di nascita o adozione di un bimbo, attualmente sono in vigore non solo contributi economici, ma anche indennizzi che consentono al genitore di dedicarsi al 100% al neonato nei suoi primi mesi di vita.
Congedo obbligatorio di maternità e paternità
Si tratta di una misura obbligatoria rivolta alle neo mamme lavoratrici dipendenti. Essa consiste in un periodo di assenza dal lavoro di 5 mesi, da utilizzare nel periodo prima e dopo il parto (o, in caso di adozione, dell’ingresso del bimbo nella famiglia).
Si tratta di un diritto per la mamma lavoratrice, in cui lo stipendio viene garantito all’80%.
Anche ai padri lavoratori spetta, per legge, un periodo di astensione dal lavoro. Si tratta del congedo di paternità e ha una durata di 10 giorni lavorativi.
Nel caso dei neo papà, l’indennità di questo periodo è pari al 100% della loro retribuzione.
Congedo parentale
Spesso chiamato erroneamente congedo di maternità, il congedo parentale è la possibilità di assentarsi dal lavoro per un periodo di massimo 9 mesi per prendersi cura del piccolo nascituro.
Si tratta di una misura facoltativa, che spetta sia alla madre che al padre. I 9 mesi (in alcuni casi estensibili) devono essere ripartiti tra entrambi i genitori e può essere fruito fino ai 12 anni d’età del figlio.
Assegno di Maternità dello Stato
Per le lavoratrici atipiche o discontinue, che non godono di contratti di lavoro tradizionali e quindi non possono beneficiare del congedo di maternità obbligatorio, esiste una misura ad hoc.
Si tratta dell’Assegno di Maternità dello Stato, un contributo erogato dall’INPS su richiesta e pari a 2.183,77 euro.
Bonus mamme disoccupate
In caso di situazione di disagio economico, è previsto il Bonus mamme disoccupate, chiamato anche Assegno di Maternità dei Comuni. Consiste in un sostegno fino a 1.773,65 euro, rivolto alle mamme disoccupate o non lavoratrici.
Bonus mamme atlete
Per garantire il principio delle pari opportunità anche alle neo mamme del settore sportivo, il Dipartimento dello Sport ha introdotto il Bonus mamme atlete. Si tratta di un contributo economico di 1.000 euro al mese per un massimo di 12 mesi.
Nello specifico, questo sostegno alla maternità si rivolge alle atlete non professioniste in dolce attesa e in possesso di determinati requisiti. Tra questi, troviamo una soglia reddituale di 15.000 euro, proveniente da altre attività.
Il Bonus mamme atlete può essere richiesto a partire dalla fine del 1º mese di gravidanza inviando questo modulo per posta elettronica certificata alla seguente PEC: ufficiosport@pec.governo.it.
Bonus cicogna
Il Bonus cicogna è un contributo economico erogato ogni anno dall’INPS ai figli nati o adottati nel corso dell’anno precedente.
Nello specifico è riservata ai bambini nati l’ anno scorso e, in particolare, spetta ad alcune categorie di dipendenti pubblici, ovvero ai:
- dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A;
- dipendenti iscritti alla Gestione Postelegrafonici, sottoposti alla trattenuta mensile dello 0,40%(art. 3, legge del 27 marzo 1952 n. 208);
- pensionati già dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A o già dipendenti ex IPOST.
Il Bonus cicogna prevede l’erogazione una tantum di 500 euro presentando apposita domanda telematica all’INPS.
Bonus latte artificiale
Per le neo mamme che, per diversi motivi e impedimenti, non possono allattare al seno il proprio bimbo è previsto il Bonus latte artificiale.
Per poterne beneficiare, è necessario soddisfare alcuni requisiti:
- avere un ISEE familiare inferiore a 30.000 euro;
- essere una mamma di un neonato fino al sesto mese di vita;
- essere affette da una patologia certificata che impedisca l’allattamento naturale.
L’erogazione di questo contributo è gestita dalle singole aziende sanitarie locali (ASL); pertanto è necessario seguire un iter specifico che vi invitiamo a consultare nel nostro articolo dedicato.
Decesso di un familiare: i sussidi
Quando un familiare viene a mancare, oltre al triste momento che si attraversa, vi sono anche una serie di pratiche burocratiche da sbrigare.
In questi casi, però, è utile conoscere quali sono i diritti di cui possono godere i familiari del defunto.
Pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità (chiamata anche pensione ai superstiti) è un sostegno pensionistico rivolto ai familiari del pensionato deceduto.
Nello specifico, questo trattamento previdenziale è destinato ai membri della famiglia del defunto nel seguente ordine:
- consorte o l’unito civilmente;
- coniuge separato;
- coniuge divorziato, se riceve prestazioni di divorzio, non si è risposato e la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto è precedente alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- figli minorenni alla data della morte del genitore e i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento della morte, indipendentemente dalla loro età. La pensione di reversibilità è anche versata ai figli maggiorenni che sono a carico del genitore al momento del decesso.
In assenza del coniuge o dei figli, la Pensione di Reversibilità spetta a:
- genitori dell’assicurato o del pensionato che, al momento del decesso, avevano raggiunto l’età di 65 anni, non ricevevano una pensione ed erano a carico del lavoratore deceduto;
- fratelli e sorelle non sposati dell’assicurato o del pensionato che, al momento del decesso di quest’ultimo, erano inabili al lavoro, non ricevevano una pensione ed erano a carico del lavoratore deceduto.
Pensione indiretta
Tuttavia, può accadere che una persona muoia prima di arrivare alla pensione. Anche in questo caso, i familiari hanno diritto a un aiuto economico, la pensione indiretta, ma soltanto se si presenta uno dei seguenti requisiti:
- 15 anni di contributi versati;
- 5 anni di contributi, di cui un minimo di 3 anni nei 5 anni precedenti il decesso.
Indennità per morte
Se, invece, il familiare muore prima della pensione e non aveva maturato nessuno dei requisiti per la pensione indiretta, allora si può beneficiare dell’indennità ai superstiti.
Nello specifico, a seconda del sistema di calcolo applicato (retributivo o contributivo), si può parlare di indennità per morte o indennità una tantum.
Reddito di libertà alle donne vittime di violenza
Il Reddito di Libertà è un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza. Il suo obiettivo è, infatti quello di accompagnare queste persone lungo un percorso di indipendenza economica e di emancipazione.
L’importo è pari a 400 euro mensili per un massimo di 12 mensilità. Nello specifico, tale cifra serve a coprire:
- le spese a sostegno dell’autonomia abitativa;
- la riacquisizione di un’autonomia personale a seguito degli episodi vissuti;
- il percorso scolastico e formativo di eventuali figli.
Altri bonus per la famiglia
Oltre a tutti gli aiuti economici descritti finora, esistono altri bonus per le famiglie inerenti diversi ambiti. Essi vengono elencati in seguito.
È importante sottolineare l’esistenza del Portale delle famiglie. Si tratta di una piattaforma online dell’INPS per raggruppare tutte le prestazioni e bonus a disposizione delle famiglie. Grazie ad essa, le famiglie possono facilmente accedere e consultare le prestazioni già richieste e quelle da richiedere.
Bonus asilo nido
Quando il proprio figlio raggiunge l’età per frequentare l’asilo nido, le famiglie iniziano a pensare alle varie spese legate ad esso.
Questo contributo economico ha un valore compreso tra i 3.000 e i 1.500 euro (totale per 11 mensilità), a seconda dell’ISEE.
Bonus matrimonio
Per le coppie che si sposano, è presente un bonus chiamato Bonus Matrimonio , un aiuto per le coppie che decidono di sposarsi.
Nello specifico, prevede un rimborso delle spese sostenute per l’organizzazione del matrimonio o dell’unione civile, fino a 4.000 euro per coppia.
Congedo matrimoniale
Per tutte le neo coppie italiane, senza limiti regionali, è presente un aiuto economico erogato dall’INPS: l’Assegno per congedo matrimoniale.
Consiste nella retribuzione di 7 giorni lavorativi per le coppie che contraggono matrimonio civile e appartengono a una delle seguenti categorie di lavoratori:
- operai;
- apprendisti;
- lavoratori a domicilio;
- dipendenti di aziende industriali, artigiane, cooperative;
- marittimi di bassa forza.
Bonus genitori separati
A breve sarà possibile presentare domanda per il Bonus genitori separati sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia. Questo contributo economico è destinato ai genitori separati o divorziati, che durante la pandemia non sono riusciti a pagare l’assegno di mantenimento ai figli.
Sono diversi i requisiti che devono soddisfare sia i genitori che i figli e vi invitiamo a leggerli nell’articolo dedicato. Tuttavia, tra i requisiti più rilevanti troviamo i seguenti:
- il genitore che versa l’assegno di mantenimento deve aver concluso, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa, in seguito all’8 marzo 2020 e per minimo 90 giorni;
- il genitore che riceve l’assegno non deve non aver ricevuto, del tutto o in parte, la somma spettante dall’ex coniuge.
Bonus occhiali
Il Bonus occhiali consiste in una misura economica per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto correttive. Si tratta di una misura una tantum di 50 euro pensata per agevolare le famiglie in difficoltà, con un ISEE inferiore a 10.000 euro.
Bonus psicologo
Il Bonus psicologo è un contributo economico per sostenere le spese psicoterapeutiche presso specialisti privati. È rivolto, in particolare, alle persone che non possono permettersi di pagare le sedute. Il criterio di assegnazione è l’ISEE, inferiore a 50.000 euro.
Bonus animali domestici
Per aiutare le famiglie a sostenere le spese veterinarie, il Governo ha previsto il Bonus animali domestici. Si tratta di un credito d’imposta erogato in fase di dichiarazione dei redditi, a prescindere dall’ISEE e dal numero di animali a quattro zampe.
Bonus vacanze
Sebbene il Bonus vacanze in vigore fino al 2021 non sia più stato prorogato, è previsto un altro Bonus vacanze rivolto a una piccola parte della popolazione.
Si tratta del Bonus vacanze erogato dall’INPS, un contributo economico fino a 1.400 euro per prenotare un soggiorno in una meta italiana.
Tuttavia, questo contributo spetta solo ai cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà fisiche ed economiche e sono:
- pensionati con disabilità a carico della Gestione Dipendenti Pubblici INPS;
- aderenti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
- a carico della Gestione Fondo ex IPOST.
Bonus cinema
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto il cosiddetto Bonus cinema, una misura per riportare le famiglie italiane a frequentare le sale cinematografiche. Dopo la crisi dovuta al COVID-19, infatti, i cinema si sono svuotati in maniera drastica e molti cittadini hanno cambiato le proprie abitudini. Molti, ora, preferiscono le piattaforme di streaming.
[check]Il Bonus cinema non è stato introdotto per il 2024 dovrebbe consistere in uno sconto di 3 o 4 euro sul prezzo del biglietto, fruibile da tutti i cittadini. Non sono previsti limiti reddituali né anagrafici.[/check]
Conto corrente zero spese
Quella del conto corrente zero spese è una misura rivolta alle famiglie con un ISEE basso, inferiore ai 11.600 euro. Nello specifico, consiste nell’apertura di un conto bancario base senza costi né commissioni.
Questa agevolazione può essere richiesta presso qualsiasi banca, seguendo la stessa procedura usata per aprire un normale conto bancario. In questo caso, però, occorre indicare il proprio ISEE e la volontà di usufruire di questa misura.
Bonus bandati e babysitter Liguria
Il Bonus badanti e il Bonus babysitter sono due contributi economici previsti dalla Regione Liguria per le famiglie che assumono queste figure per assistere rispettivamente un disabile o un bambino.
Gli importi di questi bonus sono, rispettivamente, di 350 euro e di 500 euro mensili e coprono le spese di tutto l’anno 2023 (anche retroattive).
[read-more]Se vuoi conoscere i requisiti e come presentare la domanda del Bonus badanti e babysitter Liguria, non puoi perderti il nostro approfondimento.[/read-more]
Misure per contrastare la povertà
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto tre misure economiche per contrastare la povertà in Italia.
Secondo i dati Istat, i numeri sono allarmanti: sono circa 5,6 milioni le persone in condizioni di povertà assoluta nel nostro Paese. Risulta quindi fondamentale la messa in atto di sussidi economici che contrastino questa problematica socioeconomica.
Caro bollette: come risparmiare sulle bollette?
Nell’ultimo periodo, un tema molto in voga è il caro bollette e l’aumento spropositato del costo dell’energia. Si tratta di un fenomeno che sta mettendo in difficoltà diverse famiglie e lo Stato è impegnato da mesi introducendo misure e agevolazioni per contrastare questo incremento dei prezzi.
Dal taglio dell’IVA sul gas al Bonus sociale bollette: sono diverse le misure in vigore dal 2023. Oltre a queste agevolazioni, è possibile mettere in pratica anche piccoli gesti che permettono di ridurre il consumo domestico di energia.
[read-more]A questo proposito, vi consigliamo la lettura del nostro articolo sul caro bollette: agevolazioni, bonus e consigli su come risparmiare energia.[/read-more]
Carta acquisti
La Carta acquisti consiste in una carta di pagamento prepagata, erogata gratuitamente e su richiesta ai cittadini con un ISEE inferiore a 7.640,18 euro.
Nello specifico, questa misura spetta a due categorie di persone:
- cittadini over 65;
- bambini minori di 3 anni (in questo caso, il titolare è il genitore).
[important]La Carta acquisti viene caricata con 40 euro al mese, erogati ogni due mesi con 80 euro complessivi.
Carta risparmio spesa
Un’altra carta che funge da misura per contrastare la povertà è la Carta risparmio spesa. Ancora non è stata definita la platea di beneficiari di questa misura, ma andrà in base a criteri specifici (come l’età e il reddito familiare).
La Carta risparmio spesa è una card di “buoni spesa” per acquistare beni di prima necessità, destinata alle famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro.
Reddito alimentare
Per combattere i numeri elevati di persone in condizioni di povertà assoluta, ovvero coloro che non possono permettersi una spesa minima, è stato introdotto il Reddito alimentare.
Il Reddito alimentare consiste nella consegna di pacchi di cibo e bevande, provenienti dai prodotti invenduti della grande distribuzione alimentare.
Con questa misura, si andrà a contrastare non solo la povertà alimentare, ma anche lo spreco di cibo derivante dall’invenduto dei negozi alimentari.
Bonus non più attivi
Durante gli scorsi anni, soprattutto in concomitanza con lo stato di emergenza causato dal COVID-19, il Governo aveva introdotto diversi aiuti economici per aiutare le famiglie a fronteggiare la crisi socio-economica.
Tuttavia, molti di questi bonus sono già scaduti e non sono stati più rinnovati. Ne elenchiamo alcuni in seguito.
Bonus baby sitter
l Bonus baby sitter era una misura introdotta nel 2022, che prevedeva il pagamento di un importo massimo di 1.200 euro per famiglia, destinato a remunerare babysitter, zii, nonni o qualsiasi parente non convivente che si fosse occupato dei bambini per un certo periodo.
Proprio per questo motivo, tale bonus veniva anche chiamato Bonus nonni.
Bonus spesa
Per sostenere le famiglie in difficoltà economiche, soprattutto a causa della pandemia, lo Stato aveva introdotto il Bonus spesa.
Si trattava di un aiuto economico per l’acquisto di beni di prima necessità, gestito ed erogato in maniera autonoma dai vari Comuni italiani.
Infatti, durante il biennio 2020-2021 (e la prima metà del 2022), i Comuni avevano pubblicato i bandi. Essi contenevano i elativi requisiti e limit per l’erogazione di una somma di massimo 600 euro.
Il Bonus Spesa è stato rinnovato nel 2024 con il Bonus spesa 2024
Bonus casalinghe
Non è un vero e proprio contributo economico, bensì un incentivo per consentire la partecipazione gratuita a corsi di formazione. Infatti, il Bonus casalinghe ha lo scopo di facilitare l’ingresso nel mondo lavorativo ai casalinghi e alle casalinghe.
Tuttavia il bando per accedere a questi corsi è scaduto il 31 marzo 2022. Al momento, inoltre, non sono state comunicate proroghe.