Bonus Lavoro: la guida completa delle agevolazioni nel 2024

Il 23 Aprile 2024 da Cristina - 15 minuti di lettura

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Bonus lavoro 2023

Il Mio Bonus ti offre una guida completa e aggiornata delle agevolazioni fiscali per il lavoro, bonus e incentivi all’assunzione per il 2024. Infatti, sono diversi i Bonus Lavoro volti a contrastare l’attuale crisi socio-economica in Italia. Da una parte, sono attive una serie di agevolazioni, soprattutto contributive, volte a ridurre i costi del personale. Dall’altra, invece, vengono introdotti bonus e incentivi destinati direttamente a determinate categorie di lavoratori.

Il lavoro in Italia

L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Questo è quanto recita l’articolo 1 della nostra Costituzione.

Sebbene con questa affermazione lo Stato voglia assicurare a tutti la possibilità di lavorare, al giorno d’oggi siamo ben lontani dal riuscirci.

È vero che il 2022 ha registrato un tasso di disoccupazione in leggero calo rispetto all’anno precedente (-0,8%), portando la disoccupazione al 7,8%. Tuttavia, l’Italia si posiziona quarta a livello europeo con il tasso piú elevato, dopo Spagna, Grecia e Svezia.

Altre informazioni
Su Il Mio Bonus è presente una sezione dedicata alla disoccupazione e alle indennità per sostenere i lavoratori in difficoltà. NASpI, DIS-COLL e tanto altro: non perderti i nostri articoli!

A preoccupare maggiormente è il tasso di disoccupazione giovanile. In seguito alla pandemia e all’aumento del costo della vita, le generazioni più giovani, infatti, sono caratterizzate da disoccupazione e precarietà.

Una misura presente sul territorio italiano per incentivare i giovani lavoratori espatriati all’estero a rientrare in Italia è il Rientro dei cervelli. Essa consiste in un regime agevolato che viene applicato, di norma per 5 anni, ai lavoratori che hanno trascorso almeno due anni all’estero e tornano in Italia.

Tuttavia, la poca tutela della situazione lavorativa dei giovani, e non solo, è dovuta all’assenza di una legge sul salario minimo. Nell’Unione Europea, l’Italia è uno dei 5 Stati membri a non aver introdotto una riforma a tal proposito.

Nel nostro Paese, i salari sono disciplinati dai Contratti Collettivi Nazionali (CCNL), impegnati nel regolare le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti.

Inoltre, per tutelare il più possibile i lavoratori italiani e l’assunzione delle categorie più svantaggiate, il Governo ha introdotto una serie di misure valide per il 2024. Oltre ai bonus in vigore, è presente anche la Cassa Integrazione, una misura a sostegno dei lavoratori di aziende in crisi, a cui viene ridotto (o sospeso) l’orario di lavoro.

Altre informazioni
Saper leggere e comprendere le voci della busta paga è di fondamentale importanza al momento di verificare la congruità dello stipendio e rivendicare eventuali differenze in relazione a quanto stabilito nel CCNL. Ti invitiamo a leggere la nostra guida su come leggere la busta paga nel 2024.

Tutti i Bonus Lavoro

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto e prorogato alcuni Bonus a favore di determinate categorie di lavoratori.

Di seguito vengono elencati quelli che sono in vigore al momento. Tuttavia, ciò non esclude l’introduzione di ulteriori aiuti economici nel corso dell’anno.

Bonus IRPEF o trattamento integrativo

Conosciuto anche come Bonus Renzi, era stato introdotto nel 2014 per sostenere i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40.000 euro.

In seguito, il Bonus IRPEF ha subito delle modifiche, riducendo la platea a coloro con un reddito fino a 28.000 euro. Il contributo annuale, erogato in busta paga, era di 100 euro al mese.

È stato prorogato anche dalla Legge di Bilancio 2022 e dalla Legge di Bilancio 2023, diminuendo per gli importi e i limiti reddituali. Nel 2024 i limiti son tornati a cambiare – qua di seguito un riassunto delle novità introdotte:

Aspetto Cambiamenti per il 2024
Metodo di Calcolo Il metodo di calcolo del trattamento integrativo cambia per adattarsi alla riforma degli scaglioni IRPEF, mantenendo il bonus per i redditi fino a 15mila euro e riducendolo progressivamente fino a 28mila euro.
Importo del Bonus Rimane invariato: 100 euro al mese, per un totale di 1.200 euro all'anno, per redditi fino a 15mila euro, con riduzione progressiva per redditi fino a 28mila euro in base al calcolo delle detrazioni e dell'imposta lorda.
Condizioni per il Bonus - Per redditi fino a 15mila euro, l'imposta lorda deve superare le detrazioni spettanti (1.955 euro, ridotte di 75 euro in base ai giorni di lavoro effettivo).
- Per redditi fino a 28mila euro, il bonus viene applicato in misura ridotta se le detrazioni (familiari a carico, lavoro dipendente, mutui, ecc.) non superano l'imposta lorda dovuta.
Recupero del Bonus Se il bonus non è stato erogato in busta paga durante l'anno, può essere recuperato tramite conguaglio a fine anno o attraverso la dichiarazione dei redditi (CAF o Agenzia delle Entrate).
Rinuncia al Bonus Chi sa di non avere diritto al bonus può rinunciare tramite l'INPS, il NoiPA o con una comunicazione al datore di lavoro, per evitare il recupero d'imposta.
Scaglioni IRPEF La riforma degli scaglioni IRPEF influenza il calcolo del trattamento integrativo, con un nuovo metodo di calcolo per compensare gli effetti dell'accorpamento dei primi due scaglioni.

Voucher lavoro occasionale

Voucher per il lavoro occasionale agricoloUna misura che era stata cancellata e ora riproposta dalla Manovra è il Voucher lavoro occasionale. Attraverso questa misura viene introdotta una forma di pagamento alternativa per i lavoratori occasionali e stagionali.

I Voucher lavoro occasionale consistono nel retribuire questa categoria di lavoratori utilizzando dei voucher dell’importo minimo di 12.41 euro all’ora lordi, un cambio rispetto agli anni passati in il tetto massimo era fissato a 10 euro. Inoltre, il compenso massimo per ogni lavoratore è pari a 5.000 euro annui.

Si tratta di una misura che può essere impiegata solo nei settori dell’agricoltura, HO.RE.CA, servizi alla persona, lavoro domestico e discoteche.

Bonus settore terziario

A causa del mancato rinnovo del CCNL “Terziario Distribuzione e Servizi” (scaduto nel 2019), nel 2023 verrà erogato il Bonus settore terziario.

Destinato ai lavoratori del terziario, della distribuzione moderna organizzata e della cooperazione, si tratta di un’erogazione una tantum di una somma variabile tra i 277 e i 607 euro.

Importante
Il motivo di questo bonus, erogato automaticamente in busta paga, è il ritardo nell’aumento degli stipendi di questi lavoratori, a causa dei ritardi nel rinnovo del loro CCNL. Il suo scopo, quindi, è far fronte agli effetti dell’inflazione.

Bonus Chef 2023

Se ne parla dal 2021, ma solo nel 2023 ha visto finalmente la luce. Infatti, è possibile presentare domanda per questa agevolazione dal 27 febbraio 2023.

Il Bonus chef consiste in un credito d’imposta del 40%, fino a un massimo di 6.000 euro, per le spese legate al mestiere dello chef.

Quindi, spese come l’acquisto di attrezzature, macchinari e strumenti per la ristorazione, oltre alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, potranno essere oggetto di un credito d’imposta.

Altre informazioni
Se vuoi sapere chi può accedere al Bonus chef e come richiederlo, non puoi perderti il nostro articolo.

Bonus Partite IVA ISCRO

Il Bonus ISCRO è rivolto ai liberi professionisti che esercitano la professione autonoma in diversi settori e hanno i seguenti requisiti:

  • sono iscritti alla Gestione separata;
  • hanno percepito nell’anno precedente alla richiesta un reddito inferiore a 8.299,76 euro;
  • sono titolari di Partita IVA da almeno 4 anni.

Il Bonus Partite IVA può essere richiesto all’INPS una sola volta nell’arco del triennio 2021-2023.

Attenzione
Per le Partite IVA, nel 2023, sono previste anche altre agevolazioni. Tra queste, troviamo la flat tax al 15% per i redditi fino a 85.000 euro. Ed è prevista anche una flat tax incrementale per chi vede aumentare i propri redditi fino a 40.000 euro rispetto agli anni passati.

Bonus POS

Il Governo è impegnato da tempo a incentivare l’utilizzo del POS. Tuttavia, se da una parte alcuni cittadini sono ancora restii all’idea di ridurre il contante, dall’altra parte i commercianti si schierano contro il POS a causa degli elevati costi di gestione.

Per sostenere gli esercenti, è stato introdotto il Bonus POS: un credito d’imposta del 30% sulle spese pagate dai commercianti per l’uso del POS.

Bonus colf e badanti

Per contrastare il lavoro in nero e, allo stesso tempo, sostenere le famiglie, il Governo ha introdotto il Bonus colf e badanti. Si tratta di un beneficio economico finalizzato a incentivare l’assunzione di lavoratori domestici con contratto regolare.

Questa misura, sebbene ancora non sia entrata in vigore, fa parte del Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso. L’obiettivo di questo piano è quello di ridurre di almeno un 2% il lavoro irregolare.

Importante
Ancora non si conoscono i dettagli del Bonus colf e badanti. Tuttavia, attualmente è possibile beneficiare della deduzione fiscale delle spese inerenti i lavoratori domestici, fino a un importo massimo deducibile di 1.549,37 euro annui.

Bonus raccolta differenziata

Il Bonus raccolta differenziata consiste in un credito d’imposta del 36% destinato alle imprese che acquistano imballaggi provenienti da materiale riciclato.

Come si può vedere, questo bonus è rivolto soltanto alle aziende e non ai cittadini privati. Nello specifico, si rivolge a quelle imprese che usano imballaggi per i loro prodotti, per incentivare ad acquistare materiali di plastica riciclabili e compostabili.

Bonus Sud

Il Bonus Sud (o Bonus Mezzogiorno) consiste in un credito d’imposta rivolto alle aziende ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise per l’acquisto di nuovi beni strumentali per le loro strutture produttive.

In particolare, il credito d’imposta varia a seconda della grandezza dell’impresa e va dal 25% al 45% degli investimenti realizzati.

Bonus busta paga

Il Bonus busta paga (chiamato anche Bonus dipendenti) consiste in uno sgravio contributivo applicato allo stipendio dei lavoratori nella busta paga. Questa misura fa parte del taglio del cuneo fiscale, che porta ad un aumento dello stipendio netto.

Infatti, questo bonus prevede un taglio dei contributi IVS, che normalmente ammontano al 9,19%. Grazie al Bonus busta paga, lo sgravio è del:

  • -6% di contributi a carico dei lavoratori che percepiscono uno stipendio lordo mensile compreso tra 1.923 e 2.692 euro (maggiorato a dicembre per la tredicesima);
  • -7% di contributi a carico dei lavoratori che percepiscono uno stipendio lordo mensile inferiore a 1.923 euro (maggiorato a dicembre per la tredicesima).

Bonus sport

Il Bonus sport consiste in un credito d’imposta del 65% rivolto alle aziende che finanziano interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici. In alternativa, le imprese possono ottenere il credito anche per i lavori per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.

Agevolazioni assunzioni Donne Over 50

Per beneficiare di questo credito d’imposta, le imprese devono effettuare erogazioni liberali per finanziare questa tipologia di lavori, a favore delle strutture pubbliche.

Bonus turismo

Il Bonus turismo consiste in un trattamento integrativo speciale rivolto ai lavoratori del settore turistico, nello specifico a quelli che svolgono lavoro notturno e straordinario.

Si tratta di un aumento dello stipendio in busta paga, ma soltanto per le ore relative agli straordinari e al lavoro notturno. A queste ore, infatti, il datore di lavoro aggiungerà il 15%, contribuendo così a un incremento netto della retribuzione.

Successivamente, l’azienda recupera quando anticipato in busta paga mediante compensazione (con il modello F24).

Bonus turismo sostenibile

Il Bonus turismo sostenibile è un contributo economico concesso ai progetti sostenibili messi in atto da strutture ricettive e imprese del turismo, con l’obiettivo di:

    • promuovere forme di turismo sostenibile;
    • attenuare il sovraffollamento turistico;
    • creare nuovi itinerari turistici innovativi e sostenibili;
    • favorire una transizione ecologica e sostenibile nel turismo.

    In particolare, questo bonus può essere richiesto da specifiche aziende turistiche e strutture alberghiere, in base al Codice ATECO. La domanda, da presentare entro il 9 settembre 2023, può essere fatta accedendo a questo link.

    Bonus turismo di montagna

    Il Bonus turismo di montagna consiste in una misura di sostegno rivolta alle aziende del settore turistico ubicate nelle Regioni dell’Appennino.

    In particolare, questa misura è destinata a quelle aziende che hanno visto una riduzione dei loro ricavi di almeno il 30% nel periodo compreso tra il 1º novembre 2022 e il 15 gennaio 2023.

    Per ottenere il finanziamento, le imprese che presentano i requisiti devono presentare apposita domanda, entro il 30 settembre 2023, allegando il progetto innovativo per l’attività che desiderano realizzare.

    Social bonus

    Il Social bonus è un credito d’imposta concesso a coloro che effettuano erogazioni liberali, ovvero donazioni, agli Enti del Terzo Settore.

    Nello specifico, possono ottenere il Social bonus, con le rispettive percentuali di credito d’imposta, i seguenti soggetti:

    • persone fisiche: credito d’imposta del 65% per donazioni non superiori al 15% del reddito imponibile;
    • enti che non svolgono attività commerciali: credito d’imposta del 50% per donazioni non superiori al 15% del reddito imponibile;
    • imprese: credito d’imposta del 50% non superiori al 5 per mille dei ricavi annui.

    Inoltre, per poter realizzare una donazione e ottenere il credito d’imposta, è necessario che l’Ente beneficiario sia iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e abbia presentato un progetto di restauro per il recupero di:

    • immobili pubblici abbandonati;requisiti Decontribuzione Sud
    • immobili pubblici confiscati alla criminalità organizzata.

    Bonus e incentivi alle assunzioni

    Per incentivare le aziende ad assumere determinate categorie di lavoratori, lo Stato introduce degli sgravi contributivi al fine di limitare le spese legate all’assunzione.

    Così facendo, da una parte si favorisce l’assunzione di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate. Invece, dall’altra vengono ridotti (o azzerati) i contributi previdenziali che devono versare le aziende.

    Per conoscere tutte le agevolazioni all’assunzione in vigore nel 2023, ti invitiamo a leggere il nostro articolo, ma in seguito ti presentiamo le più rilevanti.

    Bonus assunzioni giovani under 36

    Per incentivare l’assunzione di giovani che hanno un’età massima di 35 anni e non sono mai stati assunti a tempo indeterminato, è prevista un’agevolazione ad hoc.

    Si tratta del Bonus assunzione giovani under 36 e prevede un esonero contributivo del 100% per i datori di lavoro, fino a 8.000 euro.

    Importante
    Vengono esonerati i contributi previdenziali a carico delle aziende se stipulano nuovi contratti a tempo indeterminato o convertono contratti a tempo determinato in tempo indeterminato. Rientrano nell’esonero anche le assunzioni a scopo di somministrazione.

    Agevolazioni assunzioni over 50

    I lavoratori ultracinquantenni vengono considerati “lavoratori svantaggiati” a causa della difficoltà a reinserirsi nel mondo lavorativo, qualora dovessero perdere il loro posto di lavoro.

    Di conseguenza, lo Stato prevede due agevolazioni per incentivare la loro occupazione, sostenendo le spese a carico dei datori di lavoro. Esse sono:

    • sgravio contributivo del 50% per l’assunzione di lavoratori over 50, disoccupati da almeno 12 mesi;
    • esonero contributo per l’assunzione di donne lavoratrici over 50, disoccupate da almeno 12 mesi.
    •  

    In entrambi i casi, i contratti di lavoro agevolati sono i seguenti:

    • contratti a tempo determinato;
    • contratti a tempo indeterminato;
    • trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
    Attenzione
    Rientrano nell’agevolazione i contratti part-time e i rapporti di lavoro somministrati. Tuttavia, sono esclusi dal beneficio i rapporti di lavoro intermittente, occasionale, domestico e i contratti di apprendistato.

    Decontribuzione Sud

    Un altro incentivo fiscale per l’assunzione è la Decontribuzione Sud e ha come finalità quella di sostenere le aziende delle zone meno avvantaggiate del nostro Paese. Si rivolge, in particolare, alle Regioni ubicate nel Sud Italia.

    La Decontribuzione Sud consiste in uno sgravio contributivo pari al 30% (fino al 2025) per le aziende con sede nelle seguenti Regioni:

    • Abruzzo;
    • Basilicata;
    • Calabria;
    • Campania;
    • Molise;
    • Puglia;
    • Sardegna;
    • Sicilia.

    Bonus ristorazione per assunzione apprendisti

    Il Bonus assunzione per gli apprendisti nel settore ristorazione è un contributo del 70% sulla spesa sostenuta per assumere giovani apprendisti.

    Si tratta di un aiuto economico rivolto alle aziende dei settori:

    • ristorazione;
    • enogastronomia;
    • pasticceria;
    • e simili.
    Attenzione
    Non è ancora disponibile lo sportello di Invitalia per inoltrare la domanda.

    Bonus Lavoro non più attivi nel 2023

    Negli scorsi anni, soprattutto durante l’emergenza sanitaria, erano stati introdotti diversi bonus per sostenere i lavoratori più colpiti dalla crisi.

    Al giorno d’oggi, questi bonus non sono stati rinnovati ma, data la rilevanza che hanno avuto in passato, vengono elencati di seguito.

    Bonus collaboratori sportivi

    Il primo fra tutti è il Bonus collaboratori sportivi, di cui si è parlato spesso a causa dei ritardi dell’INPS nell’erogazione dei 200 euro.

    Tra la fine del 2022 e gennaio 2023, l’Istituto ha provveduto ad accreditare tutti i lavoratori appartenenti a questa categoria e non è previsto il rinnovo di questa indennità.

    Bonus lavoratori stagionali

    Bonus lavoratori stagionaliUn’altra categoria di lavoratori colpita dalle conseguenze economiche della pandemia Covid-19 è quella dei lavoratori stagionali, ovvero che svolgono un’attività lavorativa solo per alcuni mesi dell’anno.

    Per loro, lo Stato ha erogato il Bonus stagionali, composto da due indennità una tantum, di 200 euro e di 150 euro.

    Le categorie di lavoratori che hanno ricevuto il Bonus sono stati:

    • lavoratori dipendenti;
    • pensionati;
    • beneficiari del Reddito di Cittadinanza;
    • beneficiari di NASpI o DIS-COLL e Disoccupazione Agricola;
    • titolari di assegno ordinario di invalidità;
    • lavoratori domestici;
    • lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
    • autonomi occasionali;
    • lavoratori stagionali, del turismo e dello spettacolo.

    Bonus lavoratori part-time

    I lavoratori part-time vengono spesso penalizzati a causa della loro tipologia di contratto, caratterizzata da periodi di sospensione senza alcuna retribuzione.

    Per assistere questi lavoratori è stato introdotto il Bonus lavoratori part-time, un contributo economico di 550 euro una tantum per i lavoratori con contratto part time ciclico verticale.

    Cos’è il contratto part time verticale ciclico?
    Si tratta di un contratto a tempo parziale in cui l’attività lavorativa si svolge solo in determinati periodi fissi. Ad esempio, si lavora sempre negli stessi giorni o mesi dell’anno, con periodi di inattività.

    Bonus matrimonio per le aziende

    Dopo lunghi mesi di stop dei matrimoni, a causa della pandemia e delle relative restrizioni, finalmente il settore dei matrimoni inizia la sua ripresa.

    Le perdite nel settore wedding, infatti, sono state ingenti e per sostenere queste imprese lo Stato aveva introdotto il Bonus matrimonio per le aziende.

    Il Bonus matrimonio prevedeva un contributo del 70% a fondo perduto. Le aziende dovevano dimostrare una riduzione di fatturato di almeno il 30% tra il 2019 e il 2020.

    Erano coinvolte nell’agevolazione le imprese dei seguenti settori:

    • wedding;
    • intrattenimento, organizzazione di cerimonie e feste;
    • Ho.Re.Ca (hotellerie, restaurant e catering).

    Bonus guide turistiche e accompagnatori

    Anche il settore del turismo ha attraversato un periodo difficile durante lo stato di emergenza. Molti lavoratori, infatti, non hanno potuto operare a causa delle restrizioni in atto, che avevano azzerato il turismo nelle città.

    Per questo motivo, nel 2022, le guide turistiche e gli accompagnatori con Partita IVA potevano richiedere il Bonus guide turistiche e accompagnatori. Si trattava di un contributo che poteva arrivare a 7.500 euro a testa.

    Bonus alberghi

    Rimanendo in tema turismo, un altro Bonus riservato al rilancio del settore del turismo è il Bonus alberghi.

    Il Bonus alberghi era un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture alberghiere.

    Il tetto massimo di spesa consentito per ottenere l’agevolazione era di 200.000 euro e ne avevano diritto:

    • alberghi;
    • agriturismi;
    • strutture ricreative all’aria aperta, come villaggi turistici e campeggi;
    • stabilimenti termali;
    • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, come parchi tematici, acquatici e faunistici.

Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.

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