Famiglia

Congedo di paternità 2023: cos’è, quanto dura e come funziona

Il 11 Settembre 2023 da Cristina - 5 minuti di lettura

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Congedo di paternità 2023

Quando nasce un figlio, entrambi i genitori hanno diritto ad un periodo di astensione dal lavoro per occuparsi del nascituro e abituarsi alla loro nuova vita. Si tratta, infatti, di un periodo di congedo che spetta sia alla madre che al padre, con caratteristiche e requisiti diversi. Nel caso del padre, il congedo di paternità è diventato una misura strutturale solo di recente, nel 2022. Il Mio Bonus ti offre una guida completa sul congedo di paternità: come funziona, quali sono i requisiti e quanto dura nel 2023.

Che cos’è il congedo di paternità?

Il congedo di paternità consiste in un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro rivolto al padre lavoratore dipendente, dopo la nascita del figlio.

Sebbene questa misura sia stata introdotta nel 2012, soltanto nel 2022 è diventata strutturale. In questo modo, il congedo di paternità diventa a tutti gli effetti un diritto per i padri. Esso, pertanto, non può essere negato dai datori di lavoro.

Si tratta di un periodo di congedo di 10 giorni retribuiti, che permette al genitore padre di instaurare un legame col proprio figlio e di aiutare la madre nelle faccende domestiche e familiari.

Congedo di paternità obbligatorio: a chi spetta?

Congedo di paternità obbligatorio a chi spettaQuesto congedo obbligatorio spetta a tutti i lavoratori dipendenti delle seguenti categorie:

  • del settore privato;
  • di amministrazioni pubbliche;
  • domestici;
  • agricoli a tempo determinato.

Per i dipendenti delle prime due categorie, questo diritto viene riconosciuto anche se il rapporto di lavoro cessa o viene sospeso. Invece, per i lavoratori domestici e agricoli, deve sussistere un rapporto lavorativo attivo.

Tuttavia, non hanno diritto al congedo di paternità i lavoratori:

Chi ha diritto e chi non ha diritto al congedo di paternità?
  • Dipendenti del settore privato
  • Dipendenti di amministrazioni pubbliche
  • Lavoratori domestici
  • Lavoratori agricoli a tempo determinato
  • Iscritti alla Gestione separata
  • Lavoratori autonomi di cui al Capo XI del Testo Unico
  • Quanto dura il congedo di paternità?

    Il congedo ha una durata di 10 giorni, da fruire obbligatoriamente tra i 2 mesi precedenti al parto e i 5 mesi successivi all’evento.

    Nello specifico, si tratta di 10 giorni lavorativi, che non possono essere frazionabili ad ore. Inoltre, questi giorni possono essere fruiti anche in via non continuativa.

    La durata nel periodo di paternità non cambia in caso di parto gemellare: i giorni in quest’ultimo caso sono sempre dieci.

    Attenzione
    A questi 10 giorni, si può aggiungere un giorno di congedo di paternità facoltativo qualora la madre rinunci ad un giorno del suo congedo obbligatorio.

    Congedo di paternità: come funziona?

    Congedo di paternità come funzionaI neo padri possono fruire dei loro 10 giorni di congedo:

    • dai 2 mesi prima della data presunta del parto;
    • entro i primi 5 mesi di vita del nascituro.

    In caso di parto prematuro o fortemente prematuro, il periodo di fruizione successivo al parto (pari a 5 mesi) rimane invariato, per cui il padre ha ancora tempo per poter fruire dei suoi 10 giorni di congedo.

    Il congedo di paternità rimane valido anche nell’ipotesi di morte perinatale del bambino. Questo scenario si ha in caso di decesso:

    • dal primo giorno della 28º settimana di gestazione;
    • nei primi 28 giorni di vita del bimbo.

    Qualora si verificasse uno di questi due scenari, il padre ha ancora diritto alla fruizione del congedo di paternità entro e non oltre 5 giorni dalla nascita (che, nel primo caso, coincide con quella del decesso).

    Infine, il congedo di paternità spetta anche ai papà adottivi o affidatari. Infatti, in caso di adozione o affidamento, i 5 mesi di fruizione si calcolano a partire dalla data di arrivo del minore in famiglia.

    Importo

    Durante il periodo di astensione dal lavoro, ai padri spetta un’indennità pari al 100% della loro retribuzione.

    In particolare, l’articolo 23 del Testo Unico specifica che per “retribuzione” s’intende la “retribuzione media globale giornaliera

    Importante
    Il periodo di congedo di paternità è coperto da contribuzione figurativa ai fini della copertura assicurativa a fini pensionistici.

    Come viene pagato?

    L’importo del congedo di paternità è a carico dell’INPS, anche se viene anticipata dal datore di lavoro in busta paga. In seguito, infatti, l’azienda recupera l’intera somma in sede di versamento dei contributi con modello F24.

    Tuttavia, vi sono dei casi in cui la somma viene versata direttamente dall’INPS al beneficiario.

    Come richiedere il congedo di paternità?

    Come richiedere il congedo di paternitàPer beneficiare del congedo di paternità esistono due modalità diverse, a seconda del soggetto preposto all’erogazione dell’indennità.

    Se il padre riceve il pagamento dal datore di lavoro, allora la domanda deve essere fatta direttamente a quest’ultimo, in forma scritta. Nella comunicazione occorre specificare i giorni di assenza: la domanda deve essere fatta con un anticipo non inferiore a 5 giorni.

    Invece, se il pagamento avviene direttamente dall’INPS, allora i lavoratori padri devono rivolgersi direttamente all’Istituto, secondo una delle seguenti modalità:

    • online, attraverso l’apposito servizio e previa autenticazione con SPID, CIE o CNS;
    • contattando il Contact Center al numero 803 164 (gratuito, da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile);
    • rivolgendosi a un ente di patronato.

    Compatibilità con altri congedi

    Quando nasce un figlio (o arriva in famiglia un bambino), sono diversi i congedi che possono essere fruiti dalla madre e dal padre.

    In questo articolo, si parla del congedo di paternità obbligatorio. Esso deve essere fruito dal padre lavoratore attraverso l’astensione dal lavoro per 10 giorni lavorativi.

    La madre lavoratrice, invece, ha diritto al congedo di maternità obbligatorio di 5 mesi e con una retribuzione pari all’80% della retribuzione corrisposta nel mese precedente all’inizio di fruizione della maternità.

    Infine, l’INPS prevede anche un congedo facoltativo, il congedo parentale. Si tratta di un periodo di astensione lavorativa di 9 mesi, fruibile da entrambi i genitori in maniera ripartita. A differenza dei congedi obbligatori, in questo caso si ha tempo fino al 12º anno di vita del figlio per la sua fruizione.

    Altre domande frequenti

    Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.


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