🤔 Chi ha diritto al Rientro dei cervelli 2023?
Per ottenere l’agevolazione Rientro dei cervelli è necessario che il contribuente abbia trascorso un periodo di almeno 183 giorni di due anni solari consecutivi.
Per incentivare i giovani lavoratori a rientrare, o trasferirsi, in Italia dopo aver trascorso un periodo all’estero, esiste un regime agevolato. Si tratta del regime del Rientro dei cervelli, una tassazione agevolata del 10% o del 30% del proprio reddito di lavoro. Il Mio Bonus ti offre una guida dettagliata sul Rientro dei cervelli, andando a spiegare chi ne ha diritto, qual è la durata, come beneficiarne e quali sono le particolarità di questa agevolazione nel 2023.
Il Rientro dei cervelli è un regime agevolato per quei lavoratori che rientrano in Italia dopo un periodo minimo trascorso all’estero.
Detto anche “regime degli impatriati”, dà a coloro che trasferiscono la residenza in Italia la possibilità di tassare solo il 30% o il 10% del reddito complessivo prodotto.
In particolare, per poter beneficiare della tassazione ridotta occorre possedere i seguenti requisiti:
Questo regime è stato introdotto con il Decreto Internazionalizzazione del 2015 e perfezionato con il Decreto Crescita del 2019. Negli anni successivi, è stato confermato, introducendo delle piccole modifiche inerenti l’ampliamento della platea di beneficiari e l’estensione del periodo di fruizione.
Inoltre, l’obiettivo del Rientro dei cervelli è quello di promuovere lo sviluppo economico, culturale e scientifico del nostro Paese. E lo fa sostenendo con incentivi fiscali coloro che rientrano nel territorio, ma anche chi, pur non essendo italiano, trasferisce la propria residenza fiscale in Italia e vi esercita un’attività lavorativa.
Il regime del Rientro dei cervelli consiste in una tassazione del 30% o del 10%, rivolta a coloro che prestano attività lavorativa in Italia e percepiscono redditi:
In linea generale, la durata del beneficio è di 5 anni, con delle eccezioni e con la possibilità di estendere l’agevolazione, come vedremo più avanti.
Lo scenario più classico del Rientro dei cervelli è la riduzione della base imponibile del 70%. In questo modo, il reddito di lavoro concorre alla formazione di reddito imponibile solo per il 30% del totale percepito.
Questa riduzione ha inizio nel periodo d’imposta in cui il contribuente torna ad essere fiscalmente residente in Italia. E si estende nei 4 periodi d’imposta successivi, per un totale di 5 anni.
È prevista una riduzione superiore, pari al 90% dell’imponibile, per coloro che rientrano in una regione del Sud Italia. Perciò, in questo caso, viene tassato solo il 10% dei redditi da lavoro percepiti, sia dipendente che autonomo.
Nell’ambito del Rientro dei cervelli è prevista anche la possibilità di ampliare i benefici per altri 5 periodi d’imposta. Nello specifico, questa estensione è valida nei seguenti casi:
L’ampliamento dell’incentivo è stato introdotto, per la prima volta, con la Legge di Bilancio 2021. Tuttavia, il beneficio della proroga è stato esteso anche a coloro che:
Inoltre, possono beneficiare del Rientro dei cervelli anche i cittadini italiani che, pur vivendo all’estero, non si sono iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE). Tuttavia, la condizione per poter beneficiare dell’agevolazione è che, nei due anni precedenti il trasferimento, abbiano risieduto in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi.
L’art. 5 del Decreto Crescita del 2019 ha esteso il regime Rientro dei cervelli anche ai docenti e ai ricercatori in Italia, con redditi di lavoro dipendente o autonomo prodotto al loro rientro nel territorio italiano.
Possono beneficiare dell’agevolazione ridotta i docenti e i ricercatori in possesso dei seguenti requisiti:
Per i docenti e i ricercatori, la durata dell’agevolazione Rientro dei cervelli è di 6 periodi d’imposta. Tuttavia, essa può essere estesa in presenza di determinate casistiche:
Per accedere all’incentivo Rientro dei cervelli, le modalità variano a seconda della tipologia di lavoro, se di tipo dipendente o autonomo.
I contribuenti che percepiscono reddito di lavoro dipendente, per richiedere il Rientro dei cervelli devono presentare una richiesta scritta al datore di lavoro. Quest’ultima deve contenere:
I lavoratori che percepiscono redditi di lavoro autonomo possono accedere al regime Rientro dei cervelli direttamente nella dichiarazione dei redditi.
Un’altra opzione che hanno è quella di fruizione del beneficio in sede di applicazione della ritenuta d’acconto sui guadagni percepiti, da parte del committente. In questo caso, però, devono presentare una richiesta scritta con le seguenti informazioni:
Per accedere alla proroga dei 5 anni ulteriori, il lavoratore deve effettuare un pagamento, pari al:
Per ottenere l’agevolazione Rientro dei cervelli è necessario che il contribuente abbia trascorso un periodo di almeno 183 giorni di due anni solari consecutivi.
I lavoratori dipendenti, devono richiedere il Rientro dei cervelli presentando una richiesta scritta al datore di lavoro. I lavoratori che percepiscono redditi di lavoro autonomo possono accedere al regime Rientro dei cervelli direttamente nella dichiarazione dei redditi.
Non è più necessario essere iscritti all’AIRE per beneficiare del Rientro dei cervelli.
Il Rientro dei cervelli non ha una data di scadenza per poterlo richiedere. La sua durata è di minimo 5 periodi di imposta.
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Salve, sono rientrato a luglio 2023 e ho cominciato già a prendere l’agevolazione dal mese successivo ( avendo spostato la mia residenza anagrafica da maggio)
In teoria potrei già usufruire del bonus o avrei dovuto aspettare i 184 giorni?
Grazie in anticipo,
Giuseppe
Buon pomeriggio,
per il Rientro dei cervelli è necessario che il contribuente abbia trascorso un periodo di almeno 183 giorni di due anni solari consecutivi.
Un saluto
Se un ricercatore, iscritto all’AIRE e in regola con i requisiti, rientra in Italia e viene assunto da un’azienda italiana dal 4 dicembre 2023, ha diritto a ricevere l’agevolazione per i prossimi 5 anni ?
Grazie per una sollecita risposta, dovendo decidere se accettare la proposta.
Buongiorno,
Sì, se vengono soddisfatti gli altri requisiti elencati nell’articolo (tra cui aver trascorso almeno 2 anni consecutivi all’estero).
Un saluto
Buondi e complimenti per la chiarezza dell’articolo.
Una domanda:
Se si usufruisce dell’agevolazione rientro docenti, é possibile anche svolgere attivita’ lavorativa diversa dalla docenza durante l’agevolazione? In altre parole, in presenza di due lavori, uno da docente e uno da libero professionista, é possibile usufruire dell’agevolazione rientro docenti?
Grazie mille e buon lavoro
Buongiorno Giuseppe,
Da nessuna parte ho trovato limitazioni per quanto riguarda i due lavori, quindi penso sia possibile usufruire del Rientro dei cervelli per entrambi i lavori (forse per l’attività non da docente viene applicata la tassazione al 30% e non al 10%).
Un saluto
Buonasera, ho lavorato continuativamente all’estero da gennaio 2014 a gennaio 2019 (metà del mese).
Sono rientrata in Italia a gennaio 2019 (fine mese) e non ho presentato la richiesta, poiché non ero iscritta all’Aire.
So che dal 2020 l’iscrizione all’Aire non è più obbligatoria: vorrei gentilmente chiedere se c’è ancora qualche margine per presentare una domanda in forma retroattiva, se sono fuori tempo massimo o se, comunque, il mio caso non mi permette di avanzare richieste poiché, essendo il mio soggiorno di competenza ante 2020, l’iscrizione all’Aire sarebbe stata d’obbligo.
In attesa, ringrazio.
Cordiali saluti
Buongiorno,
È una domanda complessa, perché solitamente questa legge non si applica in maniera retroattiva. Potresti contattare l’Agenzia delle Entrate per saperne di più.
Un saluto
Buongiorno , avrei una domanda da fare. Si può usufruire del bonus se gli ultimi 8 mesi si è stati disoccupati in Germania ?vivo in Germania dal 2014
Buongiorno,
Teoricamente sì, ne può usufruire.
Un saluto
Salve, leggo che anche i non iscritti all’AIRE possono richiedere il bonus.
Io mi sono iscritto l’anno scorso e fino a quel momento risultavo ancora residente al vecchio comune in Italia. Risiedo e lavoro all’estero da otto anni, dovrei aspettarne almeno un altro o avrei comunque diritto al bonus?
Buongiorno,
Vivendo all’estero da 8 anni, dovresti aver diritto all’agevolazione del Rientro dei cervelli.
Un saluto!
Buongiorno,
stavamo pensando di rientrare in Italia grazie a questo bonus, se dovessimo rientrare agli inizi del 2024 perdiamo diritto al bonus?
Grazie in anticipo.
Cristian
Buongiorno,
Non si perde il diritto a questo bonus, non ha una data di scadenza. Quello che conta per poterlo percepire è il periodo minimo di 2 anni trascorso all’estero.
Un saluto
Buongiorno, ho la seguente casistica. un dipendente è rientrato in italia e gode già del beneficio, però ora vorrebbe dimettersi e cominciare un altro percorso sempre in Italia ma con un’altra azienda.
Perde il beneficio?
i suoi 5 anni scadono a dicembre 2026
grazie
cordiali saluti
Buongiorno,
Teoricamente non la perde, ma deve comunicare al nuovo datore di lavoro che beneficia di questa agevolazione, affinché lui continui ad erogarla fino alla scadenza.
Un saluto
Buonasera Dottoressa,
Mia figlia lavora in UK a tempo indeterminato dal 03/05/2022 in azienda con sede
in Inghilterra, attualmente ha la residenza in Inghilterra ed iscritta all’ AIRE.
La mia richiesta di chiarimento riguarda soprattutto l’aspetto temporale necessario
per usufruire del beneficio fiscale di legge riservato ai lavoratori rimpatriati.
Essendo stata assunta il 03/05/2022 se rientra a lavorare in Italia da settembre 2023
e avendo dunque trascorso 183gg nel 2022 e 183 gg nel 2023 potrà usufruire del bonus?
sono stati completati i 2 periodi di imposta necessari richiesti come requisito?
La ringrazio anticipatamente.
Buon pomeriggio Fabio,
Se trascorre un periodo di almeno 183 giorni di due anni solari consecutivi allora può usufruire dell’agevolazione al suo ritorno!
Un saluto 🙂
Buongiorno,
Ho vissuto in Irlanda dal per 2 anni e mezzo dal 2019 al 2021 per poi tornare in Italia per un anno dal 2021 al 2022 senza mai aver usufruito delle agevolazioni fiscali del rientro dei cervelli, dopo di che sono stato trasferito in Spagna per un anno dal 2022 al 2023 per poi rientrare in Italia in questo periodo causa promozione.
La mia domanda è siccome non ho mai usufruito delle agevolazioni ne ho diritto?
Grazie in anticipo
Massimo Fabrizio
Buongiorno Massimo,
Ti consiglio di contattare l’Agenzia delle Entrate o di rivolgerti ad un commercialista perché, essendo stato solo un anno in Spagna, non vorrei che questo abbia “eliminato” l’agevolazione che avresti potuto avere per i due anni e mezzo in Irlanda.
Un saluto