Lavoro

Lavoratori fragili e smart working: come funziona nel 2024

Il 17 Gennaio 2024 da Andrea - 4 minuti di lettura

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lavoratori fragili in smartPer i lavoratori fragili del settore privato, è stata estesa la proroga del regime di smart working fino al 31 marzo 2024. Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni, sono state apportate modifiche alle norme riguardanti i dipendenti vulnerabili, i quali possono richiedere di aderire al lavoro da remoto, anche se la decisione rimane a discrezione del dirigente responsabile. Ma chi sono questi lavoratori fragili idonei allo smart working? Le patologie, le condizioni e le procedure di verifica per ottenere lo status di lavoratori fragili, con il conseguente diritto al lavoro da remoto, sono state definite attraverso specifici Decreti, che delineano anche le regole per l’esercizio dello smart working. Nel presente articolo, esploreremo dettagliatamente le disposizioni del 2024, identificando chi rientra nella categoria di lavoratori vulnerabili e spiegando le attuali linee guida per accedere al lavoro da remoto.

Chi sono i lavoratori fragili

I lavoratori fragili sono coloro che presentano specifiche patologie che li rendono vulnerabili all’ambiente di lavoro.

Nel 2022, il Ministero della Salute ha definito i criteri per identificare i lavoratori vulnerabili idonei allo smart working, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Per una comprensione più approfondita, è importante distinguere i lavoratori “fragili” e i lavoratori “super fragili”:

  • i lavoratori “fragili” sono coloro che, secondo la valutazione del medico competente, risultano più suscettibili al rischio di contagio da Covid-19 a causa di fattori quali l’età, l’immunodepressione derivante da patologie oncologiche, la sottoposizione a terapie salvavita;
  • i lavoratori “super fragili” sono coloro che sono afflitti da patologie croniche, con scarso compenso clinico.

Chi sono, quindi, i lavoratori fragili che hanno diritto allo smart working? A tal proposito, ci sono due casi specifici:

  • condizione di fragilità indipendente dallo stato vaccinale;
  • condizione di fragilità in presenza di esenzione dalla vaccinazione per motivi sanitari.

Fragilità indipendente dallo stato vaccinalepaziente

Tra i lavoratori vulnerabili del settore privato, che hanno diritto allo smart working fino al 31 marzo 2024, sono inclusi coloro che presentano una significativa compromissione della risposta immunitaria, ossia:

  • hanno avuto un trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • hanno avuto un trapianto di cellule staminali ematopoietiche;
  • sono in attesa di trapianto d’organo;
  • effettuano terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico;
  • hanno una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
  • hanno immunodeficienze primitive o immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico;
  • effettuano dialisi oppure hanno un’insufficienza renale cronica grave;
  • hanno la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).

In aggiunta, fanno parte di questa categoria i pazienti che evidenziano almeno tre delle seguenti patologie:

  • cardiopatia ischemica;
  • fibrillazione atriale;
  • scompenso cardiaco;
  • ictus;
  • diabete mellito;
  • bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
  • epatite cronica;
  • obesità.

Fragilità in presenza di esenzione dalla vaccinazione per motivi sanitari

Tra i lavoratori fragili con diritto allo smart working nel settore privato, fino al 31 marzo 2024, rientrano anche coloro che sono esenti dalla vaccinazione per motivi di salute e presentano almeno una delle seguenti condizioni:

Attenzione
Anche in questo caso, per i lavoratori fragili del settore pubblico, l’approvazione dello smart working dipende dal dirigente responsabile.

Lavoratori fragili e lavoro agile: come funzionalavoro agile

La normativa prevede che i medici di medicina generale del lavoratore, noti anche come medici di famiglia, siano autorizzati a identificare le patologie e le condizioni che qualificano i lavoratori, sia nel settore pubblico sia nel settore privato, come “fragili”. I dipendenti interessati a richiedere lo smart working dovranno poi consegnare al datore di lavoro la certificazione rilasciata dal loro medico.

Dal 1° gennaio, quindi, è permesso a tutti i lavoratori fragili del settore privato di aderire al lavoro agile fino al 31 marzo 2024. Tuttavia, come sottolineato da una sentenza del 21 dicembre 2023 del Tribunale di Trieste, l’approvazione per il lavoro agile è sempre subordinata alle esigenze aziendali e all’approvazione del datore di lavoro.

Per quanto riguarda i lavoratori con fragilità del settore pubblico, ci sono state alcune modifiche. Il 29 dicembre 2023, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha emesso una Direttiva sul lavoro agile nelle Pubbliche Amministrazioni per il 2024. Questa Direttiva sottolinea che, nel pubblico impiego, il lavoro agile è regolato attraverso accordi individuali, che specificano gli obiettivi e le modalità personalizzate per svolgere la prestazione lavorativa.

In conformità alle norme concernenti lo smart working, nel caso di adesione al lavoro agile sia per i lavoratori privati sia per i dipendenti della Pubbliche Amministrazioni, il datore di lavoro garantisce l’esecuzione delle mansioni lavorative in modalità remota, anche mediante l’assegnazione di compiti differenti. Tuttavia, la nuova mansione deve rientrare nella stessa categoria o area di inquadramento, senza alcuna riduzione della retribuzione attuale.

Altre domande frequenti

Esperta di bonus e agevolazioni, Andrea fa parte del team Il Mio Bonus da novembre 2023 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.

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