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Tutto sulla pensione anticipata nel 2023 e i modi per lasciare prima il lavoro

Il 11 Settembre 2023 da Cristina - 8 minuti di lettura

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pensione anticipata 2023

Al giorno d’oggi, l’età per andare in pensione è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati. Ma, come si può andare prima in pensione? Esiste la possibilità di andare in pensione qualche anno prima, in base a determinati requisiti che devono essere soddisfatti. In questo articolo de Il Mio Bonus ti raccontiamo tutto quello che c’è da sapere sulla pensione anticipata, come funziona nel 2023 e le novità che stanno per arrivare.

Che cos’è la pensione anticipata?

Quando si parla di pensione, solitamente ci si riferisce alla pensione di vecchiaia, la forma di pensione che spetta ai lavoratori al raggiungimento di un’età anagrafica pari a 67 anni e dopo almeno 20 anni di contribuzioni.

Tuttavia, il sistema pensionistico italiano, gestito dall’ente INPS, prevede anche un altro tipo di pensione, la pensione anticipata. Questa, a sua volta, si divide in diverse casistiche sulla base di requisiti differenti.

La pensione anticipata ordinaria è quella prestazione previdenziale che ha luogo al raggiungimento di una determinata età contributiva, e non anagrafica. Attualmente, il requisito contributivo è pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

A chi spetta la pensione anticipata ordinaria nel 2023?

Come funziona la pensione anticipata

L’attuale pensione anticipata è stata introdotta il 1º gennaio 2012 con la Legge Fornero, in sostituzione della pensione di anzianità. All’epoca, l’anzianità contributiva si raggiungeva a 42 anni e 1 mese per gli uomini e a 42 anni e 1 mese per le donne. Ad oggi, invece, i requisiti contributivi sono stati rivisti e modificati più volte in seguito all’adeguamento alla speranza di vita.

Tuttavia, nel 2019 tali adeguamenti sono stati sospesi fino al 31 dicembre 2026, lasciando invariato il requisito di contributi versati a:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini (2.227 settimane);
  • 41 anni e 10 mesi per le donne (2.175 settimane).
Attenzione
A differenza della pensione di vecchiaia che non distingue tra i due sessi a livello di requisiti anagrafici e contributivi, la pensione anticipata tiene conto del genero dell’individuo che ne fa richiesta.

Insieme alla sospensione degli adeguamenti alla speranza di vita, nel 2019 è stata anche introdotta una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata. Perciò, questi soggetti devono attendere tre mesi prima di percepire il prima rata di pensione, pur avendo già i requisiti necessari.

Cos’è la finestra mobile?
Con il termine “finestra mobile” si intende il periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti per la pensione e il primo versamento dell’assegno pensionistico. Lo slittamento dell’effettiva riscossione della pensione viene slittato per contenere la spesa pensionistica.

Pensione anticipata: quanto si perde?

calcolo pensione anticipataChiaramente, l’importo spettante nel momento in cui si decide di andare in pensione dipende da tanti fattori. Per questo motivo, non è possibile calcolare con esattezza l’importo dell’assegno pensionistico e nemmeno stimare una cifra.

Bisogna essere a conoscenza del fatto che l’importo che percepiscono coloro che beneficiano della pensione anticipata è minore dell’importo della pensione di vecchiaia ordinaria.

Nello specifico, la riduzione dell’assegno pensionistico ha l’obiettivo di disincentivare ed è pari a:

  • -1% per ogni anno di anticipo atteso entro un massimo di due anni;
  • -2% per ogni anno aggiuntivo ai primi due.

Come fare domanda per la pensione anticipata?

La domanda per la pensione anticipata può essere presentata secondo le seguenti modalità:

  • online, nell’apposita sezione del sito web dell’INPS e previa autenticazione con SPID, CIE o CNS;
  • tramite il Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile);
  • rivolgendosi a un ente di patronato o ad un intermediario dell’Istituto.
Documentazione da presentare
  • Copia del documento d’identità in corso di validità
  • Codice fiscale
  • Stato di famiglia
  • Estratto conto contributivo
  • Ultimo modello di dichiarazione dei redditi (modello 730, modello Redditi o CU)
  • Dichiarazione di cessazione di qualsiasi tipo di attività di lavoro dipendente
  • Altre opzioni di pensione anticipata nel 2023

    Oltre alla pensione anticipata ordinaria, esistono altre strade che permettono di uscire dal lavoro in anticipo. Ciascuna di esse, però, presenta requisiti specifici che bisogna conoscere per valutare bene se può essere o meno una strada percorribile.

    Pensione anticipata per lavoratori precoci

    Pensione anticipata per lavoratori precociNella categoria dei “lavoratori precoci” rientrano coloro che hanno effettuato almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo prima del compimento del 19º anno di età. Come conseguenza del loro inizio precoce, hanno diritto alla pensione anticipata in seguito a 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.

    L’agevolazione, però, è concessa soltanto ai lavoratori (sia ai dipendenti del settore privato o pubblico sia agli iscritti presso le gestioni speciali dei lavoratori autonomi), che si trovano in uno dei seguenti profili:

    • lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione involontaria o volontaria per giusta causa, e che abbiano interrotto la prestazione lavorativa da almeno tre mesi;
    • in qualità di caregiver da almeno sei mesi nei confronti del coniuge, di un parente di primo grado convivente con handicap grave o di un parente di secondo grado convivente (se il suo coniuge o i genitori hanno più di 70 anni);
    • accertata riduzione di capacità lavorative, uguale o superiore al 74%;
    • lavoratori addetti a un’attività considerata “gravosa” e che svolgono tale attività da almeno 7 anni negli ultimi 10 anni o da almeno 6 anni negli ultimi 7 anni;
    • lavoratori impiegati in mansioni usuranti o notturne.

    Pensione anticipata contributiva

    Esiste un’opzione pensionistica, denominata pensione anticipata contributiva, per coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1º gennaio 1996. Questi lavoratori, infatti, rientrano interamente nel sistema contributivo, diversamente da altre fasce di lavoratori che rientrano nei regimi retributivi o misti.

    Questi lavoratori, al compimento del 64º anno di età, possono richiedere la pensione anticipata contributiva se soddisfano i seguenti requisiti:

    • almeno 20 anni di contributi effettivi versati;
    • l’importo del primo assegno pensionistico non deve essere inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale (nel 2022, 468,10 euro x 2,8 = 1.310,68 euro).
    Importante
    Questa tipologia di pensione non è sottoposta alle finestre mobili. Quindi non vi è lo slittamento dei tre mesi previsti per la pensione anticipata ordinaria.

    Opzione Donna

    Opzione donna 2023L’Opzione Donna, come suggerisce il nome, è un’opzione di pensione anticipata rivolta alle sole donne. Consiste nell’ingresso anticipato al sistema pensionistico se si presentano i seguenti requisiti al 31 dicembre 2022:

    • 35 anni di contributi accumulati;
    • appartenere a una delle seguenti categorie:
      • caregiver familiari;
      • invalide civili almeno al 74%;
      • lavoratrici dipendenti o licenziate da aziende in crisi;
    • avere 60 anni d’età, oppure 59 anni e un figlio, oppure 58 anni e almeno 2 figli.

    Per poter accedere all’Opzione Donna, le lavoratrici devono accettare il calcolo della pensione mediante il sistema contributivo. Questo di solito in una penalizzazione intorno al 25% sull’assegno mensile rispetto al sistema pensionistico misto.

    Importante
    Nel caso dell’Opzione Donna, il periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti e la ricezione del primo assegno pensionistico (la cosiddetta “finestra mobile”) è di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.

    Ape sociale

    L’Ape Sociale (il cui nome deriva da “Anticipo PEnsionistico”) è uno strumento di accompagnamento alla pensione di vecchiaia che si rivolge ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati), agli autonomi e ai parasubordinati, esclusi i liberi professionisti iscritti ad ordini e collegi.

    Come funziona l’Ape Sociale? Questo sussidio economico spetta ai lavoratori che hanno almeno 63 anni e 30 o 36 anni di contributi versati, e che fanno parte di determinate categorie di persone “svantaggiate”.

    I profili tutelati da questa misura sono i seguenti:

    • disoccupati, in seguito a cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento o dimissioni per giusta causa;
    • caregivers da almeno sei mesi, assistendo il coniuge o un parente di primo grado convivente, in situazione di gravità;
    • invalidi civili di grado pari ad almeno il 74%;
    • addetti a lavori usuranti (l’elenco dei lavori rientranti in questa categoria è presente nella sezione dedicata del sito web dell’INPS).
    Importante
    L’ammontare dell’Ape Sociale è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accettazione della domanda, fino a un limite di 1.500 euro mensili lordi.

    Quota 103

    La Quota 103, introdotta nel 2023 per sostituire la Quota 102, è una misura che consente ai lavoratori (sia i dipendenti pubblici e privati sia gli autonomi) di andare in pensione con un’età anagrafica minima di 64 anni e 38 anni di contributi versati.

    Per poter usufruire di questa pensione anticipata, i lavoratori devono maturare i due requisiti entro il 31 dicembre 2022. Infatti, oltre tale data, la Quota 102 non sarà più in vigore.

    Attenzione
    Nonostante la Quota 102 sia in vigore solo per l’anno 2022, l’accesso a questa forma di pensione può avvenire anche dopo il 31 dicembre 2022, purché si presentino tutti i requisiti entro tale data.

    Isopensione

    Rivolta ai lavoratori del settore privato, l’Isopensione (o esodo dei lavoratori anziani) è un assegno equivalente alla pensione pagato dall’azienda fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione ordinaria.

    L’isopensione consente ai lavoratori un anticipo dell’età pensionabile di massimo 4 anni. Dal 2018 al 2023, il limite è stato alzato a 7 anni, per cui un lavoratore potrebbe aderire a questa iniziativa con 60 anni e 9 mesi di età.

    Può essere impiegata solo dalle aziende che impiegano mediamente più di 15 dipendenti e in seguito a un accordo tra azienda, INPS e sindacato dei lavoratori.

    Pensione anticipata: tabella per il 2023

    Per riassumere al meglio le varie tipologie di pensione anticipata è stata creata una tabella aggiornata al 2023.

    Tipo di pensione Età anagrafica Età contributiva Condizioni Finestra mobile
    Pensione anticipata ordinaria - 42 anni e 10 mesi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne - 3 mesi dalla maturazione dei requisiti
    Lavoratori precoci - 41 anni - 3 mesi dalla maturazione dei requisiti
    Pensione anticipata contributiva 64 anni 20 anni L’importo della pensione deve essere almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale -
    Quota 103 62 anni 41 anni Maturazione dei requisiti entro il 31/12/2022 3 mesi per il settore privato; 6 mesi per il settore pubblico
    Quota 102 64 anni 38 anni Maturazione dei requisiti entro il 31/12/2021 3 mesi per il settore privato; 6 mesi per il settore pubblico
    Opzione Donna 60 anni (59 anni con 1 figlio, 58 anni con 2+ figli) 35 anni Maturazione dei requisiti entro il 31/12/2022 12 mesi per le dipendenti; 18 mesi per le autonome
    APE Sociale 63 anni 30 anni (36 per lavori gravosi) Specifici requisiti -
    Isopensione 60 anni - Accordo con l’impresa e INPS -

    Altre domande frequenti

    Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.


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    La sua richiesta
    • stefano napoli

      Salve volevo un informazione io ho iniziato a lavorare nel 1983 devo maturare i 41 anni di contributi a settembre 2025 svolgo un lavoro usurante per notti più di 64 notti l’anno andando in pensione con questa formula cioè 41 di contributi usurante e precoce di quanto mi verrebbe decurtato il mio assegno pensionistico?

      • Andrea

        Buongiorno sig. Stefano,
        ci sono diversi fattori da tenere in considerazione. Per avere maggiori chiarimenti in merito, deve contattare l’INPS ai seguenti numeri: 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile).
        Un saluto

    • elena perrella

      andando in pensione con la fornero per il max della contribuzione e non per raggiungimento limiti di età
      si può avere un contratto lavorativo?

      • Cristina

        Buongiorno,
        È possibile lavorare dopo la pensione, tranne nei casi in cui la pensioni vieti il cumulo tra reddito di lavoro e reddito da pensione. Ma la pensione anticipata ordinaria lo consente.

        Un saluto

    • riccardo giacalone

      Mi chiamo Giacalone Riccardo le chiedo ho fatto domanda per la pensione anticipata precoce ma ci sono state dei problemi sui contributi mancanti ilsindacato mi ha consigliato ape sociale cosa e successo la pensione precoce mi e stata respinta piu di una volta e mi stataaccettata l,ape sociale a mio svantaggio perche io ho 63 anni e 41 anni contributi mi hanno cosigliato di fare domanda di pensione quota 103 chissa se ho fatto lascelta giusta ?

      • Cristina

        Buongiorno,
        Non so cosa sia meglio in base alla sua situazione contributiva, ma per la Quota 103 occorre avere, al 31 dicembre 2023, 41 anni di contributi versati e 62 anni d’età. Invece, per la pensione anticipata, il requisito è di 42 anni e 10 mesi di contributi versati.

        Un saluto!

    • EMILIO PAPINI

      salve sono un lavoratore precoce ho maturato 41 anni di contributi e sto usufruendo della legge 104 per mia suocera convivente con me, in quanto mi a moglie ha la residenza in altro comune . posso usufruire di quota 41 trascorsi i 6 mesi di assistenza a mia suocera?
      in attesa di sua gentile risposta distinti saluti.

      • Cristina

        Buon pomeriggio Emilio,
        Per la quota 41 in qualità di caregiver, ci deve essere un grado di parentela con la persona assistita: coniuge, parente di primo grado convivente con handicap grave o un parente di secondo grado convivente (se il suo coniuge o i genitori hanno più di 70 anni).

        Un saluto!

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