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APE Sociale 2023: come funziona, requisiti e importo

Il 11 Maggio 2023 da Cristina - 8 minuti di lettura

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APE Sociale 2023

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto diverse misure e novità all’interno del sistema pensionistico italiano. Tra queste, vi è la proroga dell’APE Sociale, un anticipo di pensione erogato dall’INPS a determinate categorie di lavoratori. Il Mio Bonus ti offre una guida completa su questa forma di prepensionamento: come richiederla, a quanto ammonta e quali sono le persone che possono beneficiarne entro il 31 dicembre 2023.

Che cos’è l’Ape Sociale?

L’APE Sociale (il cui nome deriva da “Anticipo PEnsionistico”) è una prestazione previdenziale erogata dall’INPS a determinate categorie di lavoratori che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2023.

Non è una vera e propria pensione, bensì un anticipo pensionistico di 4 anni rispetto alla pensione ordinaria, che prevede il pensionamento a 67 anni con almeno 20 anni di contributi.

Infatti, si presenta sotto forma di accompagnamento alla pensione. Questo significa che, al raggiungimento dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia o qualsiasi altro trattamento pensionistico anticipato (tra cui la Quota 103), avviene il passaggio ad un’altra forma di pensione.

La pensione APE Sociale è stata introdotta, in via sperimentale, nel 2017. La Legge di Bilancio 2023 ha previsto la sua proroga per tutto il 2023, con scadenza fissata il 31 dicembre 2023.

Attenzione
C’è tempo fino al 31 marzo 2023 per presentare la domanda per l’APE Sociale 2023. Coloro che entro il 31 dicembre 2023 matureranno i requisiti, possono richiedere l’anticipo pensionistico nella finestra che si chiude il 31 marzo.

Ape Sociale 2023: requisiti

L’APE Sociale si rivolge a specifiche categorie di lavoratori. Infatti, i requisiti per accedervi sono rimasti invariati rispetto al 2022.

Categorie di beneficiari

Ape Sociale 2023 beneficiariNel dettaglio, possono beneficiare del trattamento pensionistico anticipato le seguenti categorie di lavoratori:

  • disoccupati, in seguito a cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento o dimissioni per giusta causa;
  • caregivers da almeno sei mesi, assistendo il coniuge o un parente di primo grado convivente, in situazione di gravità;
  • invalidi civili di grado pari ad almeno il 74%;
  • addetti ad attività gravose.

Elenco lavori gravosi

Per quanto concerne l’ultima categoria, l’allegato 3 della Legge di Bilancio 2022 specifica quali sono le attività considerate “gravose”, rimaste invariate anche nel 2023. Esse vengono elencate di seguito:

  • professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;
  • artigiani, operai specializzati, agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • operai semi-qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Requisiti da soddisfare

Per accedere all’APE Sociale, i lavori appartenenti alle categorie sopra elencate devono rispettare i seguenti requisiti:

  • aver compiuto 63 anni entro il 31 dicembre 2023;
  • essere iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (AGO), alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione separata;
  • aver versato 30 o 36 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023:
    • sono richiesti 30 anni di contributi ai disoccupati, ai caregivers e ai lavoratori invalidi;
    • i lavoratori impiegati in attività gravose, invece, devono aver maturato almeno 36 anni di contributi.
APE Sociale donna 2023: requisiti
Nel caso delle donne lavoratrici, è prevista una riduzione degli anni contributivi, se sono madri. La riduzione è di a 12 mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di 2 anni. Perciò, il requisito minimo contributivo è di 28 anni (anziché 30) o 34 anni (anziché 36).

Come funziona la pensione APE Sociale?

L’anticipo pensionistico APE Sociale funge da accompagnamento alla pensione.

Di conseguenza, al raggiungimento dei 67 anni d’età (o di un trattamento pensionistico anticipato), l’INPS interrompe l’erogazione dell’assegno e inizia a versare quello della pensione di vecchiaia.

APE Sociale 2023: importo

L’importo dell’APE Sociale è pari alla rata mensile della pensione calcolata al momento della presentazione della domanda, fino a un limite di 1.500 euro.

Quindi, se l’importo risultante dal calcolo della pensione supera i 1.500 euro mensili, l’assegno sarà pari a 1.500 euro.

Inoltre, l’erogazione avviene su 12 mensilità; non sono quindi previste né la tredicesima né la quattordicesima.

Erogazione e decorrenza

Nel 2023, l’APE Sociale decorre dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Comunque, essa non può essere anteriore al 1° febbraio 2023.

L’erogazione di questa indennità viene effettuata con rate mensili, per un totale di 12 mensilità. Inoltre, viene concessa fino al conseguimento dei requisiti di una prestazione pensionistica diretta.

Compatibilità e incompatibilità

Si può percepire l’APE Sociale e lavorare allo stesso tempo? La risposta è affermativa. Infatti, la pensione APE Sociale è compatibile con lo svolgimento di attività lavorative, ma entro dei limiti.

Nello specifico, si può svolgere un’attività di lavoro dipendente o parasubordinata (co-co-co) e percepire l’anticipo pensionistico, entro un reddito non superiore a 8.000 euro lordi annui.

La compatibilità riguarda anche i lavoratori autonomi, che possono proseguire la loro attività con un limite reddituale di 4.800 euro lordi annui.

Importante
Qualora vengano superate le soglie reddituali, si perde il diritto all’APE Sociale e l’INPS procede con il recupero delle somme percepite in maniera indebita.

Inoltre, l’APE Sociale è compatibile con l’Assegno sociale. In questo caso, però, l’anticipo pensionistico concorre al calcolo dei redditi per la valutazione del riconoscimento del diritto all’Assegno sociale. Quindi il valore di quest’ultimo potrebbe essere ridotto o negato nel caso in cui si superasse il reddito previsto per la sua erogazione.

Tuttavia, l’APE sociale non è compatibile con l’Assegno ordinario di invalidità. L’incompatibilità è dovuta al fatto che entrambe le indennità sono trattamenti previdenziali diretti.

APE Sociale: come richiederla?

L’APE Sociale non può essere richiesta in qualsiasi momento dell’anno, ma solo all’interno di specifiche finestre temporali:

  • 1° gennaio – 31 marzo (finestra tempestiva);
  • 1° aprile – 15 luglio (finestra ordinaria);
  • 16 luglio – 30 novembre (finestra tardiva).
Attenzione
L’APE Sociale viene assegnata ai beneficiari fino ad esaurimento delle risorse a disposizione. Per questo motivo, è consigliabile presentare la domanda entro il termine della finestra ordinaria. L’ultima finestra (dal 16 luglio al 30 novembre) viene aperta solo se sono ancora disponibili risorse finanziarie.

Inoltre, la procedura di richiesta dell’anticipo pensionistico è formata da due fasi.

Fasi per ottenere l’APE Sociale
  • Riconoscimento del beneficio
  • Domanda vera e propria dell’APE Sociale
  • Prima di tutto, occorre presentare la domanda di riconoscimento del beneficio. Una volta ricevuta risposta positiva (attraverso la certificazione del diritto), si può procedere con la domanda vera e propria.

    Per la prima domanda (riconoscimento del diritto), non è necessario possedere tutti i requisiti richiesti per l’indennità. Ciò che occorre, invece, è dimostrare che essi verranno maturati entro la fine dell’anno.

    Invece, in seguito all’approvazione del diritto e prima della presentazione della domanda, bisogna avere già tutti i requisiti anagrafici e contributivi previsti.

    In ogni caso, per presentare entrambe le domande bisogna rivolgersi all’INPS, secondo una delle seguenti modalità:

    Importante
    A differenza di altri trattamenti pensionistici, l’APE Sociale non prevede il diritto alla cristallizzazione. Ciò significa che il possesso dei requisiti nel 2023 non può essere cristallizzato e portato all’anno successivo per inoltrare la domanda. l’APE Sociale non cristallizza perché i requisiti potrebbero cambiare da un anno all’altro (ad esempio, un cittadino può essere disoccupato nel 2023 ma non nel 2024).

    Scadenza della domanda

    APE Sociale come richiederlaLa misura APE Sociale ha come scadenza il 31 dicembre 2023. Questo termine riguarda la maturazione dei requisiti richiesti per l’approvazione della misura.

    Invece, le domande devono essere inviate non oltre il 30 novembre 2023, ultima data disponibile della finestra tardiva.

    L’INPS comunica l’esito delle richieste In base alla finestra utilizzata, ovvero:

    • 30 giugno 2023 per le domande presentate dal 1° gennaio al 31 marzo;
    • 15 ottobre 2023 per le domande presentate dal 1° aprile al 15 luglio;
    • 31 dicembre 2023 per le domande presentate dal 6 luglio al 30 novembre.

    Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.


    Fai una domanda al nostro esperto


    La sua richiesta
    • Enzo Giuseppetti

      Mi hanno respinto la domanda di ape sociale con 63 anni di età 40 di contributi e Naspi terminata a dicembre 2023 ! Ma se la domanda è stata fatta a novembre perché chi raggiunge beneficio entro dicembre la respingono?

      • Andrea

        Buongiorno sig. Enzo,
        questa tematica viene gestita direttamente dall’INPS, per cui l’unico modo per avere chiarimenti in merito è contattarli. Le lascio i numeri diretti INPS: rete fissa 803 164, telefonia mobile 06 164 164.
        Un saluto

    • PENNELLA

      sono una operaia agricola a tempo determinato, ho 31 anni di contributi, 63 di età e tre figli, posso fare domanda per ape sociale?

      • Cristina

        Buongiorno,
        Possono richiedere l’APE sociale:
        – disoccupati, in seguito a cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento o dimissioni per giusta causa;
        – caregivers da almeno sei mesi, assistendo il coniuge o un parente di primo grado convivente, in situazione di gravità;
        – invalidi civili di grado pari ad almeno il 74%;
        -addetti ad attività gravose.

        Un saluto

    • Matache Teodora

      Ho 20anni di contributi ho 62anni età vorrei sapere quest anno rientro con App Sociale

      • Cristina

        Buongiorno,
        Come riporta l’articolo, per l’Ape Sociale occorre compiere 63 anni nel 2023 e aver maturato 30 o 36 anni di contributi. Inoltre, occorre rientrare in una delle seguenti categorie:
        – disoccupati, in seguito a cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento o dimissioni per giusta causa;
        – caregivers da almeno sei mesi, assistendo il coniuge o un parente di primo grado convivente, in situazione di gravità;
        – invalidi civili di grado pari ad almeno il 74%;
        – addetti ad attività gravose.

        Un saluto!

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