Quando bisogna richiedere un bonus o realizzare una pratica burocratica, spesso ci si imbatte in termini che possono risultare complessi. Tuttavia, è importante conoscerli tutti per non commettere errori durante queste operazioni. Non preoccuparti, il Mio Bonus ti offre una guida semplice ed efficace con tutti i termini che almeno una volta nella vita vedrai a livello amministrativo e burocratico!
Indice
Nucleo familiare
Il termine “nucleo familiare” viene spesso impiegato nella normativa, sia ai fini fiscali che per l’assegnazione di bonus e agevolazioni. Spesso viene usato come sinonimo di “famiglia anagrafica”, ma in realtà queste due parole differiscono tra loro.
È di fondamentale importanza capire in che cosa consiste e da chi è composto il nucleo familiare, in quanto è determinante per il calcolo dell’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Sebbene spesso possa coincidere con la famiglia anagrafica, in quanto solitamente i membri del nucleo vivono nella stessa abitazione, non sempre è così. Infatti, il nucleo familiare può essere composto da soggetti che, pur non convivendo con il contribuente, sono fiscalmente a carico suo.
Figli a carico
Per la determinazione della composizione del nucleo familiare, è di fondamentale importanza capire chi sono i figli fiscalmente a carico. Infatti, nel 2019 è cambiata la normativa che definiva quando i figli maggiorenni sono fiscalmente a carico.
Nello specifico, un figlio è fiscalmente a carico quando è:
- minorenne;
- maggiorenne fino a 24 anni, se il reddito non supera i 4.000 euro;
- maggiorenne se ha più di 24 anni e il reddito non supera i 1.840,51 euro.
Tipi di reddito
Esistono diversi tipi di reddito: alcuni concorrono a formare la ricchezza di una persona, mentre altri no. La loro somma viene definita “reddito complessivo”, a cui vengono applicate delle aliquote in base allo scaglioni in cui si rientra.
Tutti questi redditi, infatti, vengono tassati con un’unica imposta: l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). A causa delle sue caratteristiche, l’IRPEF viene definita come un’imposta diretta e personale.
Reddito da lavoro dipendente
I redditi da lavoro dipendente sono tutti quei compensi in denaro derivanti da rapporti di lavoro, quindi ottenuti in cambio di una prestazione di lavoro. In altre parole, è il classico stipendio.
Reddito da lavoro autonomo
I redditi da lavoro autonomo sono i compensi che hanno luogo da lavori come libero professionista. Pertanto, sono i compensi derivanti dall’esercizio di attività diverse da quelle di lavoro dipendente.
Reddito da capitale
I redditi da capitale sono quei redditi derivanti da attività finanziarie. Derivano, quindi, da interessi, utili o altri proventi percepiti nel periodo di imposta.
Reddito da società
Il reddito da società è il reddito prodotto da partecipazioni societarie. Pertanto, quando una persona detiene azioni di una società (per esempio, una S.P.A.), allora gli utili vengono considerati reddito da società.
Reddito fondiario
I redditi fondiari sono i redditi che derivano dal possesso di terreni e immobili presenti nel territorio dello Stato. Questi, infatti, devono essere iscritti nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano. Pertanto, concorrono a formare il reddito complessivo.
La dichiarazione dei redditi
Ogni anno i cittadini sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate i redditi percepiti e le spese sostenute per poter determinare le imposte dovute. Questa operazione viene definita dichiarazione dei redditi.
Tutti i cittadini residenti in Italia che hanno percepito redditi nel corso dell’anno precedente sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. Questi redditi, nello specifico, possono essere:
- da lavoro dipendente;
- da lavoro autonomo;
- di impresa;
- di capitale;
- fondiari;
- diversi.
Sulla base di quanto dichiarato, infine, si aprono due possibili scenari:
- vi sono delle imposte da pagare, che solitamente vengono trattenute dalla retribuzione o pensione;
- spetta un rimborso, che viene accreditato in busta paga o nell’assegno pensionistico.
Tuttavia, in base alla posizione del contribuente, la dichiarazione dei redditi viene presentata con un modello specifico.
Modello 730
Il modello 730 è il modello più utilizzato per la dichiarazione dei redditi, perché è il più indicato per i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Oltre a essere il più popolare, è anche il più facile da compilare, in quanto:
- non occorre eseguire nessun calcolo;
- si ottiene il rimborso (o le trattenute) direttamente in busta paga o nella rata di pensione.
Oltre ad esistere il 730 ordinario, vi è anche il modello 730 precompilato. Ancora più vantaggioso, quest’ultimo contiene le informazioni che l’Agenzia delle Entrate già possiede sul contribuente.
In questo modo, il cittadino deve soltanto verificare ed inviare il modello così com’è o, in alternativa, integrare le informazioni già presenti.
Modello Redditi Persone Fisiche
Chi non è né lavoratore né pensionato deve ricorrere ad un altro modello. Si tratta del modello Redditi Persone Fisiche (o ex Modello Unico) ed è, appunto, utilizzato dalle persone senza sostituto d’imposta.
Abbreviato in modello Redditi PF, si presenta in un modo più articolato e deve essere impiegato dai contribuenti che hanno percepito redditi:
- d’impresa, anche in forma di partecipazione;
- da lavoro autonomo, qualora siano titolari di Partita IVA;
- da lavoro autonomo assimilato;
- diversi e non compresi dal modello 730;
- da plusvalenze in seguito alla vendita di partecipazioni di società;
- da Trust, in qualità di beneficiario.
Modello 770
Il modello 770 è il documento usato dai sostituti d’imposta per comunicare al Fisco i dati sulle ritenute effettuate e le retribuzioni o pensioni versate.
Infatti, il sostituto d’imposta (per esempio, il datore di lavoro) trattiene le tasse dovute per poi versarle allo Stato. E soltanto attraverso il modello 770 può comunicare all’Agenzia delle Entrate questi dati.
Tipi di identità digitale
Al giorno d’oggi, per accedere in maniera facile e sicura ai servizi pubblici digitali, si utilizza l’identità digitale. Essa consiste in un insieme di dati e informazioni che fanno riferimento ad una persona fisica.
SPID
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è uno degli strumenti di identità digitale per accedere a diversi servizi online della Pubblica Amministrazione. È composto da una coppia di credenziali, username e password, da utilizzare su computer, smartphone o tablet.
Oggigiorno è diventato lo strumento principale e di obbligatoria implementazione da parte di tutte le pubbliche amministrazioni. Così facendo, la procedura di registrazione e accesso dei cittadini ai vari servizi ora è molto più semplice e unificata.
CIE
La CIE (Carta d’Identità Elettronica) è la versione nuova e digitale della tradizione carta d’identità cartacea.
Infatti, oltre a riportare i dati anagrafici del cittadino, è dotata di un microchip. Questo microchip contiene tutte le informazioni del cittadino e permette la fruizione di servizi in Italia e nell’Unione Europea.
Attivando le sue funzionalità di identità digitale, si ottengono delle credenziali che vengono usate per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione
CNS
Anche la CNS (o Carta Nazionale dei Servizi) è una tessera dotata di microchip con, al suo interno, un certificato digitale che permette il riconoscimento del cittadino.
Si tratta della tessera sanitaria a disposizione di tutti i cittadini, la quale può essere attivata per usufruire dei suoi servizi aggiuntivi. Così facendo, funge da identità digitale, come alternativa a SPID e CIE.