All’interno del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato introdotto un importante incentivo per l’assunzione. Si tratta del Bonus assunzioni ricercatori, un contributo economico per le aziende che assumono ricercatori con titolo di dottorato di ricerca innovativo. Il Mio Bonus ti presenta in cosa consiste e come funziona Bonus assunzioni ricercatori 2023-2024, che entrerà in vigore a breve.
Indice
Che cos’è il Bonus assunzioni ricercatori 2023-2024?
Questo incentivo è promosso dal PNRR, ovvero dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con uno stanziamento di 150 milioni di euro. Nello specifico, il Decreto PNRR 3 ha introdotto questo bonus assunzioni, con lo scopo di incentivare la ricerca “made in Italy”.
Per poter beneficiare di questo sgravio, le imprese devono co-finanziare le borse di studio per il 50% del loro valore. Così facendo, potranno ottenere l’incentivo all’assunzione per una durata complessiva di 24 mesi, dall’1º gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.
Nel dettaglio, i dottorati che possono attivare gli Atenei con le imprese sono, in tutto, 18.770. Le risorse sono ripartite come segue:
- 13.292 borse per dottorati innovativi;
- 2.539 borse per dottorati in ambiti PNRR generici;
- 2.140 borse per dottorati per la Pubblica Amministrazione;
- 389 borse per dottorati per il patrimonio culturale;
- 410 borse per dottorati in programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali;
Bonus assunzioni ricercatori: a chi spetta?
Il Bonus assunzioni ricercatori può essere richiesto dalle imprese private che soddisfano i seguenti requisiti:
- partecipare al cofinanziamento del 50% della borsa di studio di dottorato innovativo industriale;
- assumere a tempo indeterminato il ricercatore o titolare di dottorato di ricerca.
Per quanto riguarda il lavoratore che si intende assumere, le caratteristiche che deve rispettare sono le seguenti:
- in possesso del titolo di ricerca:
- essere attualmente, o essere stato in passato, titolare di un contratto di ricerca di durata biennale per lo svolgimento di progetti di ricerca finanziati, almeno in parte con fondi interno o da soggetti terzi;
- essere attualmente, o essere stato in passato, titolare di un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e inerente all’attività di ricerca o di didattica.
Come funziona il Bonus assunzioni ricercatori?
Il Bonus assunzioni ricercatori si presenta sotto forma di esonero contributivo, consentendo alle imprese che assumono ricercatori di risparmiare sulla quota dei contributi previdenziali, tipicamente versata all’INPS o ad una cassa specifica professionale.
Dallo sgravio pari al 100% dei contributi, però, sono esclusi i premi INAIL. Questi premi assicurativi non sono altro che il costo dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Per ogni tipologia di borsa di studio finanziata, l’azienda può prevedere fino a 2 posizioni a tempo indeterminato. Pertanto, è possibile assumere massimo 2 ricercatori all’interno di ciascuna borsa, per ciascuna azienda.
Inoltre, il Decreto PNRR 3 prevede anche la possibilitá, per Atenei ed Enti di ricerca, di destinare fino al 5% del proprio Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per sistemi di welfare. Questo welfare integrativo si rivolge a professori, ricercatori, tecnologi e personale tecnico-amministrativo.
Infine, sempre nell’ambito del Bonus assunzioni ricercatori, viene eliminata la soglia di spesa per l’attivazione dei contratti di ricerca negli Atenei fino al 2026. Questo tetto di spesa era previsto per quegli Atenei che fanno uso di finanziamenti PNRR o di altri bandi competitivi.
Importo dell’incentivo
Lo sgravio contributivo previsto dal Bonus assunzioni ricercatori non può superare l’importo complessivo di 7.500 euro per tutta la durata dell’incentivo.
Essendo il bonus di due anni, per ogni risorsa assunta è possibile ottenere un esonero fino a 3.750 euro annui. Si ricorda, inoltre, che è possibile assumere fino a due ricercatori con questa borsa di studio.
Quanto dura il bonus
L’agevolazione prevista dal Bonus assunzioni ricercatori sarà attiva a partire dal 2024. Questo bonus ha una durata complessiva di 24 mesi, a partire dal 1° gennaio 2024 e non oltre il 31 dicembre 2026.
Bonus assunzioni ricercatori: come richiederlo?
Non è ancora possibile richiedere il Bonus assunzioni ricercatori. Esso, infatti, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2024, per cui consentirà di ottenere uno sgravio per le assunzioni che hanno luogo a partire da tale data.
Ulteriori dettagli e modalità di erogazione verranno comunicate dall’apposito Decreto del Ministro dell’università e della ricerca, non ancora pubblicato.
Altri Bonus giovani all’assunzione
Oltre al Bonus assunzioni ricercatori, che diventerà operativo a partire dal 2024, vi sono ulteriori Bonus all’assunzione attualmente in vigore e volti ad incentivare l’assunzione di determinate categorie di giovani lavoratori.
Il primo di questi è il Bonus assunzioni NEET, un contributo del 60% della retribuzione rivolto alle aziende che assumono giovani con meno di 30 anni che, al momento, sono “NEET”.
Infatti, proprio con l’acronimo NEET ci si riferisce ai giovani in tutta Europa che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in alcun percorso formativo.
Questa agevolazione è valida per un totale di 12 mesi, durante i quali il datore di lavoro può ottenere un rimborso pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.
Un’altra agevolazione per incentivare le aziende ad assumere giovani è il Bonus assunzioni giovani under 36, un esonero contributivo del 100% per le aziende che assumono a tempo indeterminato.
Con lo scopo di favorire l’assunzione stabile, questo contributo consente di ottenere un esonero sui contributi previdenziali, fino a un massimo di 8.000 euro annui. La sua durata, inoltre, è di 36 o 48 mesi, a seconda della Regione in cui ha sede l’azienda.