Famiglia

Bonus mamme fino a 1.700 euro: a chi spetta

Il 3 Dicembre 2023 da Andrea - 5 minuti di lettura

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bonus mammeIl 2024 sarà un anno importante per le madri lavoratrici. Si stanno implementando diverse misure significative, tra cui il bonus mamme lavoratrici che prevede un aumento in busta paga che potrà arrivare fino a 1.700 euro. Il Mio Bonus vi spiega nel dettaglio di cosa si tratta, come funziona e come ottenerlo.

Cos’è il bonus mamme lavoratrici

Si tratta di un esonero totale del versamento dei contributi sociali a carico delle lavoratrici, non superiore a 3.000 euro lordi.

La misura costerà mezzo miliardo per il triennio 2024-2026. In totale ne beneficeranno circa 800.000 donne, il 10% del totale delle lavoratrici, che secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio vedranno un aumento in busta paga fino a 1.700 euro netti.

Con il bonus mamme lavoratrici, le mamme impiegate saranno esentate dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico. Ci riferiamo al contributo IVS per i dipendenti del settore privato e al contributo FAP per i dipendenti pubblici. Il contributo che si attesta intorno al 9,19% sarà quindi versato alla gestione previdenziale della lavoratrice, ma l’importo sarà versato assieme al netto in busta paga.

Requisiti

L’esonero contributivo spetta alle lavoratrici madri con contratto di lavoro a tempo indeterminato, nel pubblico e nel privato, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e nel limite massimo di 3.000 euro annui.

Funziona in questo modo:

  • per le madri con 3 o più figli, l’incentivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo;
  • per le madri con due figli, l’agevolazione spetta fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo e solo per il periodo di paga dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

Si stima che saranno coinvolte fino a 800.000 lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, indipendentemente dal livello della retribuzione. La misura non avrà effetti negativi sulla pensione maturata dalle lavoratrici.

Attenzione
Il bonus mamme non spetta alle lavoratrici domestiche e a circa un milione e mezzo di donne con contratti a termine.

A quanto ammonta

genitore

I vantaggi del bonus mamme lavoratrici sono compatibili con quelli dell’esonero parziale del versamento di contributi Ivs (Infortuni e Vecchiaia per i lavoratori Subordinati) a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro (trovate tutte le informazioni in quest’articolo).

L’ente indipendente di bilancio ha stabilito che una lavoratrice madre otterrà un beneficio complessivo di 1.777 euro per i minori contributi versati, di cui 1.159 euro derivanti dal taglio del cuneo generalizzato e 618 euro dalla decontribuzione specifica.

Nel complesso, le mamme lavoratrici che otterranno una riduzione dei contributi saranno circa 1.5 milioni, di cui 790 milioni grazie alla decontribuzione generalizzata e il restante attraverso lo sgravio specifico. L’ammontare sarà variabile in relazione al livello di stipendio. Con 35.000 euro di retribuzione lorda, il vantaggio totale (frutto della somma delle due decontribuzioni) potrà arrivare a 1.777 euro netti l’anno.

Altre informazioni
Lo spiega l’Ufficio parlamentare di bilancio: “Gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino ad attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori”.

Come richiederlo

Le mamme lavoratrici che hanno diritto al bonus non sono tenute a presentare nessuna richiesta. Sarà il datore di lavoro o l’INPS ad applicare lo sgravio dei contributi, che si trasformerà automaticamente in un aumento dello stipendio lordo.

Quante sono le donne interessate al bonus

Secondo l’analisi tecnica fornita dalla Legge di Bilancio per il 2024, le madri lavoratrici del settore privato con almeno tre figli, di cui uno di età inferiore ai 18 anni, sono circa 111.000. Le mamme lavoratrici che hanno due figli, di cui uno sotto i 10 anni, ammontano a circa 571.000. Le dipendenti del settore pubblico costituiscono circa un quarto del totale delle dipendenti private.

In totale, la misura dovrebbe coinvolgere circa 800.000 donne nel 2024 e negli anni successivi, rappresentando il 10% delle lavoratrici totali, che sono pari a 9,9 milioni. Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, circa il 57% del bonus andrà alle lavoratrici con un reddito inferiore a 35.000 euro, mentre il restante 43% sarà destinato a dipendenti con salari più elevati.

Altri aiuti per le mammefamiglia

È importante ricordare che ci sono vari aiuti destinati alle madri che lavorano. Il bonus asilo nido, ad esempio, copre le rette degli asili nido pubblici e privati autorizzati, oltre a fornire assistenza domiciliare per bambini di età inferiore a tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Un altro sostegno importante arriva dal mese di congedo parentale. Ciascun genitore, in alternativa all’altro, potrà usufruire di questo periodo entro i primi 6 anni di vita del loro bambino o della loro bambina. Nel periodo di congedo parentale della durata complessiva di 10 mesi, due saranno retribuiti all’80% e otto saranno retribuiti al 30%. Un’ulteriore misura di sostegno economico alle famiglie è l’Assegno Unico e Universale (AUU), attribuita per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni di età e senza limiti di età per i figli disabili.

Esperta di bonus e agevolazioni, Andrea fa parte del team Il Mio Bonus da novembre 2023 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.

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